Note stampa, incrociate, al… vetriolo
Apc
“Se l’amministrazione Fiorita annovera tra le sue fila campioni olimpionici di filosofia poco avvezzi alla gestione di una città, non vi è dubbio alcuno che Celia sia un fuoriclasse di fallimenti. Celia, infatti, seppur autorevole esponente della maggioranza ad oggi risulta non aver portato a termine una sola iniziativa per la città. Tutto questo perché ha deciso di fare l’avvocato delle cause perse difendendo alla bisogna amici e protetti o sulla stampa o in consiglio comunale. Forse Celia è ancora scottato per le recenti evoluzioni politiche da cui è nata la nuova Giunta in cui da esponente locale del PD è stato, di fatto, commissariato da esponenti catanzaresi che vivono a Roma.
Ma perché tanto fervore da parte di Celia nei nostri confronti rei di aver segnalato uno dei tanti disservizi dell’AMC? Abbiamo forse invaso il territorio di caccia del consigliere Celia senza chiedergli il permesso? Non era meglio chiedere scusa per un disservizio che è ricaduto sugli incolpevoli cittadini, prima privati della funicolare e poi delle corse bus sostitutive? Ovviamente continueremo le nostre battaglie affinché la nostra città abbia un servizio di mobilità degno di un capoluogo di regione. Con l’occasione gli ricordiamo che la funicolare è un mezzo di trasporto di competenza del Comune, non c’è alcuna legge che la attribuisca alla Regione e, men che meno, alcun dovere rispetto allo stesso. Quindi, la questione è semplice: Celia e il management dimostrino di essere bravi ottenendo il finanziamento necessario.
Aggiungiamo che è da due anni che l’Ustif invita l’amministrazione comunale a predisporre interventi per la messa in sicurezza in coincidenza con la galleria di Piano Casa, esattamente da quando lui e Fiorita gestiscono il potere. Cosa ci azzecca il centrodestra è un mistero. Per quanto attiene ai nuovi mezzi nessun merito è ascrivibile a questa maggioranza visto che le procedure amministrative furono avviate dal tanto vituperato precedente management e sì, in questo caso, sono stati concessi dalla Regione a guida centrodestra. Comprendiamo che per Celia sia un momento politico confuso e delicato, quindi gli consigliamo di evitare altre figuracce”.
Fabio Celia
“Un attacco proditorio e maldestro, partendo dalle critiche alla gestione dell’Amc, quello da me subito nelle ultime ore da parte degli esponenti di Alleanza per Catanzaro o Apc. Ormai da tempo meglio nota come lista civetta della Lega. E che dal partito salviniano, di cui tutti conoscono le gesta oltreché le magnifiche sorti e progressive di leopardiana memoria, mutuano il confronto all’insegna della violenza verbale inaudita e della diffamazione. Ecco perché, forse orfani o nostalgici della Bestia salviniana, scendono sul piano personale, traendo spunto dalla vicenda Giunta del Fiorita-ter, per definirmi: un fuoriclasse di fallimenti. Uno che, seppur autorevole esponente della maggioranza a oggi risulta non aver portato a termine una sola iniziativa per la città. Tutto questo, avendo a loro insindacabile giudizio deciso io di fare l’avvocato delle cause perse difendendo alla bisogna amici e protetti sulla stampa o in consiglio comunale”.
Esordisce così il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo De Nobili Fabio Celia, che non solo confuta le tesi civico-leghiste di Apc quanto passa al contrattacco. “È chiaro – afferma – che l’oggetto della discussione avrebbe dovuto essere l’Amc. Di cui ho già detto ieri e su cui non intendo ripetermi oggi. Se non nel ribadire di aver contribuito all’individuazione di un fuoriclasse, lui sì davvero, al vertice del management dell’azienda. Cosa di cui mi vanto, se permettete, cari amici di Alberto da Giussano. Che mai dovreste dimenticare come si stia parlando di un professionista dalle riconosciute e indubbie doti quale Eugenio Perrone. Che non ha certo bisogno di essere difeso da me, considerato come per mestiere sia un brillante penalista. Ma battute, fino a un certo punto peraltro, a parte quanto da lui fin qui fatto forse spaventa. O meglio lascia contrariati – prosegue – coloro che hanno sempre dovuto giovarsi di figure mediocri per la guida di quasi tutte le Partecipate. Gente per lo più selezionata con logiche clientelari fino al punto, guarda caso proprio in Amc, di incaricare familiari di esponenti di partito di cittadine limitrofe a cui dare una mancetta elettorale”.
Non ha terminato Celia e la parte finale della sua nota stampa è, se possibile, ancora più tosta: “Eccola la favolosa destra catanzarese. Quello che tutto sa e tutto critica. Che gestisce potere alla Regione da tanto tempo, dopo averlo fatto per 20 anni ininterrotti in Comune. Sebbene con altre sigle e magliette, talvolta persino di centrosinistra, per loro intercambiabili alla bisogna. Della pagnotta. Che per taluni, di tale allegra compagnia, era oltretutto l’unica in attesa di diversa prima occupazione. Gente che ha regalato alla città innumerevoli perle. Compresa una certa conduzione dell’Amc. Azienda per cui ora, questo sì grazie a loro, il presidente Perrone deve sobbarcarsi un lavoro immane per tentare di raddrizzare la baracca. Ragion per cui – conclude il capogruppo Dem – pensino con un po’ di rossore da quanti incolpevoli cittadini hanno lucrato il loro unico stipendio, facendo disastri a destra e a manca. Ma almeno io li perdono lo stesso. Perché, essendo stati con noi quando c’erano Rosario Olivo sindaco ed Enzo Ciconte aspirante tale, in fondo sono solo… compagni che sbagliano”.