Simbolo Pd malconcio

Il Pd Catanzaro, o meglio chi ne ha le chiavi da qualche annetto, vorrebbe di sicuro piazzare un’altra bandierina nella Giunta Fiorita. Non fosse altro per rafforzare la sua posizione, potendo così contare non solo sulla “portanome” Giusy Iemma ma anche su una seconda figura. Che, una volta designata e incaricata, sarebbe come ovvio nell’orbita di questo gruppo. A cui dovrebbe il prestigioso, e oggigiorno assai lucroso, incarico (considerato il legittimo stipendio percepito da un assessore). Ma il problema per tali esponenti Dem è che il boccino non è in mano a loro.

È infatti in primis detenuto dal vero dominus di Palazzo De Nobili, Antonello Talerico, e poi dal sindaco Nicola Fiorita. A cui il Pd con i suoi due consiglieri comunali, di cui uno: Igea Caviano, legata mani e piedi a Fiorita stesso, e l’altro: Fabio Celia, invece dipendente in tutto e per tutto alla posizione della vicesindaca Iemma, fa un… baffo! Solo che adesso si avvicina il civico consesso, in programma venerdì, e allora bisogna fare… ammuina per salvare la faccia. E darsi un tono.

È così che il niet al proposito fioritiano di mettere Pasquale Squillace in Giunta al posto di Raffaele Scalise (peraltro con uno Squillace ‘disturbato’ da qualche potenziale conflitto d’interesse da risolvere) potrebbe persino essere funzionale a un accordo generale per (ri)valutare la nomina stessa. Tanto poi il rappresentante del Pd, partito che propone per così dire un ‘dissenso controllato e vigilato’ da… Iemma, potrà fare un bel discorso in Consiglio. Perché, al solito, come lo Stato in… don Raffae’ del mitico Fabrizio De André: si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità. E dopo qualche giorno magari brinda pure con chi si è scontrato per… qualche giorno.

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