Riceviamo e pubblichiamo
Comune di Catanzaro: una catastrofe politico-amministrativa senza fine. Prosegue la sequela di dimissioni in questi primi due anni di Amministrazione Fiorita. Le ultime in ordine di tempo sono quelle del dirigente del settore Igiene ambientale. Prima ancora c’erano state quelle degli assessori Cosentino, Lazzaro (quest’ultimo addirittura presentato prima del ballottaggio dallo stesso Fiorita), e, più recentemente, Scalise (ancora non sostituito). Casalinuovo è stato cacciato in malo modo e adesso bistrattato da Cambiavento.
E altri componenti della Giunta hanno più volte ventilato il passo indietro. Se la ‘gestione’ politica fa piangere quella amministrativa è un’autentica tragedia. Decine di dipendenti hanno preferito lasciare il Comune di Catanzaro preferendo altri enti. Scelte dettate, il più delle volte, dall’atmosfera malsana e poco stimolante creata da chi amministra la città. Venendo all’addio dell’ingegnere Antonio Dominianni, persona per bene e preparata, è piuttosto significativo come quest’ultimo abbia rinunciato al compenso da dirigente per ‘accontentarsi’ di uno meno elevato in Regione poiché evidentemente non era più messo nelle condizioni di operare in serenità al Comune di Catanzaro.
È notorio che la vicenda del confusionario bando rifiuti (prima difeso e poi revocato) non abbia una matrice esclusivamente tecnica ma anche politica, di cui il sindaco Fiorita non poteva non esserne a conoscenza. Alla fine, però, ha pagato dazio solo la burocrazia mentre la politica l’ha utilizzata come scudo per non assumersi le proprie responsabilità. Per la salvezza del Comune e, prima ancora, della città di Catanzaro esiste solamente una soluzione: le prossime dimissioni devono essere quelle del sindaco Fiorita.