“Girano voci a Palazzo De Nobili che a breve saranno affidati importanti incarichi tecnici molto remunerativi, nello specifico per i lavori di completamento del porto di Lido, a tecnici che hanno come unica qualità professionale quello di essere referenti di un movimento politico a cui fanno capo un consigliere comunale e un ex tale. Sì, il primo, è proprio quello che su Facebook dispensa sermoni di etica e morale; si, lo stesso che alla Regione sta con il centrodestra e al Comune con il centrosinistra; sì, lo stesso che tramite terzi è in affari con ex assessori cacciati a pedate dalla maggioranza. È questo il prezzo che il nostro amato sindaco deve pagare per mantenere i numeri in Consiglio? E il nuovo assessore e il dirigente (del settore preposto, ndr) si piegheranno alla volontà politica a danno della meritocrazia? Mi auguro, per il bene della nostra comunità, di sbagliare. Ma a pensar male si fa peccato, tuttavia molte volte ci si azzecca (mutuato da Costanzo il noto adagio andreottiano, ndr)”. Tutto qui. Non proprio.
Celia rincara la dose
Il capogruppo del Pd, Fabio Celia (partito ora per certi versi, unito ad Azione e Psi, egemone in Giunta con 4 assessori e 6 potenziali membri in Aula), commenta il post costanziano al vetriolo così: “Caro Sergio, quello che scrivi è gravissimo. Fai i nomi e saremo tutti con te, a lottare dalla stessa parte. Cose da pazzi”. Parole come pietre, dunque. Ma siamo certi che stavolta accadrà una cosa ineludibile: la scoperta, a seguito di accurate indagini, di questi accorduni (contra legem) da parte della Magistratura o la querela per diffamazione di Costanzo. Che oltretutto sarebbe da considerarsi aggravata dalla reiterazione, considerato quanto il medesimo esponente di Forza Italia ‘denuncia’ quasi ogni giorno su stampa e social. Ma se proprio non lo si vuole, o non lo si può, querelare, andrebbe quantomeno confutato con una pubblica presa di posizione da parte di sindaco e maggioranza. Che dovrebbero dunque attestare come Costanzo sia un preparatore di menzogne a fini di “strumentale polemica politica”. O no? Vale tutto, insomma? Mah…
Nella Città dei Peccati, destra, sinistra centro, sopra e sotto, si sono da decenni mischiati
Ma vi è di più, non potendo noi fare i nomi a cui allude Costanzo per ovvi motivi, ci risulterebbe che vicino al Governo cittadino dei Migliori, sedicente di sinistra, ci sarebbe addirittura chi, da bambino, faceva come ovvio per scherzare il saluto romano. Ma è ormai noto da tempo anche alle pietre in città, come al presunto movimento comunista-combattente per la primavera catanzarese, denominato Cambiavento, e ai suoi più fulgidi rivoluzionari esponenti (Daniela Palaia, Gianmichele Bosco, Alberto Carpino, Vincenzo Capellupo ecc.) gli unici “fascio-leghisti” che non vanno a genio sono coloro i quali non gli garantiscono la poltrona con il voto in Aula. E la relativa dorata prebenda che, in alcuni casi, se non l’unica è comunque di gran lunga la più remunerativa mai vista o quantomeno mai dichiarata. Abbiamo del resto fatto un pezzo in merito con tanto di… carte alla mano a inizio marzo del 2023. Ma si sa che Catanzaro è la Città del Peccato. Dove destra, sinistra, centro, sopra e sotto, sono da decenni mischiati in una specie di frullato. Che si accompagna sempre a una ricca pagnotta! Trasversale e bipartisan, of course.
