Giunta Fiorita attuale


Ecco molti nomi e ipotesi del nuovo Esecutivo fioritiano presto alle prese con l’ennesimo maquillage. Voluto, anzi preteso, dal plenipotenziario Talerico. E non solo!

Un altro… colpetto alla Giunta Fiorita? L’idea c’è. E sembra averla fatta trapelare proprio il diretto interessato poche ore fa con una delle sue mille note stampa in politichese. Ma che ‘decodificata’ dal fioritiano burocratico all’italiano corrente, dà appunto la sensazione di un’idea molto concreta.  Non fosse altro perché balena in testa da mesi (noi lo scrivevamo già a fine dicembre scorso) al vero “uomo forte” di Palazzo De Nobili: Antonello Talerico. E quindi, per il manzoniano sindaco in carica (“debole con i forti e forte con i deboli”) non c’è tanto da prendere la cosa sottogamba. Semmai il contrario. Ecco dunque che, come diceva il Giacinto Mazzatella (al secolo Nino Manfredi) del capolavoro dell’immenso Ettore Scola Brutti, Sporchi e Cattivi: “Se non sarà oggi, sarà un domani”, ma la cosa si farà. Anzi, proprio per chiudere il cerchio con Alessandro Manzoni, se Talerico si è… fissato, l’ulteriore rimpastino “s’ha da fare”! Capito Mago Nick? Ma Per quale motivo? Presto detto.

Il motivo del nuovo rimpasto

Il doppio consigliere (regionale e comunale) Talerico rivendicava il… controllo su ben 8 colleghi nella fu Aula Rossa già un anno fa. E noi scrivevamo le cose ripetute adesso circa 6 mesi orsoni. Che sono diventate ancora più attuali da quando Talerico di consiglieri ne controlla anche qualcuno in più, battendo cassa. Politica, s’intende! E reclamando dunque una mossa che accontenta lui e l’ex maggiorente forzista Mimmo Tallini insieme, preparando il terreno a Giulia Procopi per l’ingresso in Giunta. Dove approderebbe dal Misto in cui dovrebbe transitare insieme al collega Raffaele Serò, trovandovi Rosario Mancuso. Cosicché lo stesso Gruppo, a quel punto formato da 3 consiglieri pro sindaco  reclamerebbe l’assessore. Considerato che non a caso abbiamo parlato di 3 consiglieri, includendo come ovvio nel novero l’eterno filogovernativo Mancuso. Uno sempre dalla parte di chi comanda, a prescindere da colui con cui si sia in precedenza candidato. Perché, diciamo così, interessato a determinati aspetti della politica. Che non contemplano, però, certo quello dell’appartenenza. E meno che mai dell’ideologia!

L’effetto domino in Giunta

Ma vi è di più: la ‘promozione’ di Procopi aprirebbe le porte all’approdo in Consiglio di Vitaliano Costa, si dice molto gradito al citato Tallini. L’operazione, tuttavia, potrebbe anche riguardare Daniela Palaia (molto riluttante, però). Che sulla  falsariga di quanto successo in altri casi, come quello dell’assessorato dato a Giorgio Arcuri per citarne uno, consentirebbe il ‘ripescaggio’ di Massimo Meloni. Amico di Talerico, beffato per pochi voti di distacco dall’eletto Tommaso Serraino, sebbene o forse proprio per questo non troppo simpatico a un Fiorita che pure l’aveva candidato.

Comunque sia, il succo è ben altro. Pure perché nel frattempo i rapporti tra Talerico e Meloni si sarebbero raffreddati, non essendo andata in porto l’operazione… ripescaggio. E quindi, tornado al succo, tocca parlare del quarto posto in Giunta promesso all’azionista di riferimento Talerico. Una  sorta di ‘diritto di scelta’ con un unico dubbio. Chi lascia il posto tra quanti ne fanno parte ora? Indiziati principali Raffaele Scalise (di cui diremo in chiusura) e Marina Mongiardo.

Quest’ultima, in particolare, che dopo la rottura formale tra la sua nume tutelare Jasmine Cristallo e un Fiorita che alle Europee nelle urne ha fatto marameo proprio all’ex Sardina Jas, è orfana di una protezione. Indispensabile per lei che non ha voti ed è senza una storia politica tale da farle avere un posto blindato. Posto che difficilmente  le verrà garantita da un Partito Democratico locale in pieno caos. Pure oggi dopo una riunione rinviata all’insegna degli stessi interrogativi di… sempre, da inizio consiliatura, ovvero quanti assessori ha, avrà, o gli ‘toccano’?

Le “frenesie” estive di Fiorita

A Fiorita, insomma, a ogni inizio (o fine) estate, viene la frenesia (leggasi l’obbligo) di mettere mano all’Esecutivo. Perché vuole evitare grane pur sapendo bene come mai alcuno dal Palazzo lo farebbe cadere in ragione dell’interesse generale a mantenere il posto e relativo “faraonico” stipendio. Ma Fiorita ha un’ossessione: mostrarsi affidabile. Agli occhi di tutti, per preservare la carriera. Perché se è vero, com’è vero, che la polvere sotto il tappeto di una Giunta per ben un terzo a trazione di destra, varata dopo appena un anno da sindaco, l’ha già messa senza colpo ferire, teme ora il contraccolpo di un crescente imbarazzo. Quello di un gruppo monstre di Fi in maggioranza con a capo Talerico, ma anche Marco Polimeni e Sergio Costanzo. Gruppone che potrebbe addirittura puntare ad avere metà Giunta in mano. Un Esecutivo tanto di sinistra quanto di destra, cioè.

Ecco i veri timori del… Mago Nick: il disvelamento del grande inciucio catanzarese

Resta il problema principale, come premesso. Di quale orientamento è il Governo dei Migliori, quello asseritamente di sinistra-sinistra al potere dopo ‘secoli’ di bocconi amari? Soprattutto se si pensa agli interpreti di un’opposizione… morbida (tipo la leghista) che mai tocca temi “sensibili” quali concorsi, Psc o nomine trasversali. Dato che fa emergere l’inciucio catanzarese. Ragion per cui, il prossimo luglio (o agosto, se si arriva fino ad allora senza contraccolpi) potrebbe essere l’ennesimo “mese caldo” se non rovente (e non solo per il clima) per il comunque immarcescibile Fiorita. Che, si dice, in caso di “pieno forzista” fra maggioranza e squadra di Governo, dovrebbe pure fronteggiare i malumori del Pd. Voce su cui noi, però, siamo più che scettici (eufemismo!). Considerato come, ribadiamo, i Dem che battono un colpo a Catanzaro siano più rari di noi a dieta.

Tempo di nuove Giunte, allora. Una all’anno

Assai concreto pure il proposito del sindaco di piazzare un fedelissimo nell’Esecutivo. Una figura a lui vicina al pari del fido Alberto Carpino, ad esempio. Scelto su base strettamente fiduciaria per rifare il manto erboso del Ceravolo. Un uomo che sarebbe adesso al vertice del suo entourage, da spostare in Giunta per sostituire un assessore senza più protezioni partitiche e dunque destinato a fare la ‘mesta’ fine degli ex Aldo Casalinuovo, Antonio Cosentino e Bonaventura Lazzaro. L’identikit porterebbe a un noto professionista, ma anche politico, messo da tecnico al posto di un altro tecnico: Scalise. Unico problema: la risoluzione di un conflitto d’interesse, in quel caso incipiente, a carico del subentrante in questione. Che andrebbe inoltre a sua volta surrogato dall’attuale funzione chiave svolta in Comune. Soprattutto alla vigilia dell’approdo in Aula di pratiche delicate. Delicatissime, anzi. Su tutte il Psc! Fermo restando che conoscendo bene il nostro… poliedrico Mago Nick non siamo affatto sicuri che si fermerà a un unico avvicendamento. Perché si farà incastrare dall’immancabile effetto domino della politica. In cui se sposti una tessera, spesso ne fai tuo malgrado cadere molte altre. Tanto che a quel punto dovrebbe tagliare, al netto degli intoccabili Iemma e assessori talerichiani, qualche fedelissimo/a come Marinella Giordano.

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