A chi avrà pensato il sindaco Nicola Fiorita, parlando ieri sera di… rancore, con un post Facebook, nientemeno ricorrendo a una frase (corredata da foto) di Madre Teresa di Calcutta? Parliamo di una Santa già in vita per quanto fatto in favore degli ultimi, rinunciando a ogni bene materiale personale, a prescindere quindi dalla ‘ratifica ufficiale’. Ma torniamo subito alla domanda iniziale, a cui se rispondiamo Aldo Casalinuovo vinciamo forse la classica… bambolina. Sì, perché il suo ex assessore poche ore prima le aveva davvero cantate (sempre via Fb) a Nick (leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-il-gia-assessore-casalinuovo-spara-a-zero-sui-social-sul-suo-ex-sindaco-post-pare-nostro-pezzo-e-chiaro-abbia-cambiato-idea-pure-sulle-alleanze-rispetto-a-quando-ci-contestava-m/). E lo ha fatto poco dopo l’anno dal ‘ferale’ siluramento dalla Giunta. E a riguardo, alcune cose, pro Fiorita, vanno dette perché oggettive. 

Le ragioni di Nick

La prima: Casalinuovo è stato probabilmente premiato al di là dei suoi meriti, quelli di farsi da parte come aspirante sindaco in campagna elettorale per le Comunali del 2022 per poi sostenere Nick, considerato come di voti ne avesse pochini. Resta il fatto che in un momento delicato, una mano (piccola ma significativa) lo stesso stimato penalista l’ha data. Però, almeno ad avviso di Fiorita, 12 mesi e… spiccioli da assessore (sostanzialmente senza un partito alle spalle e come premesso senza base elettorale solida) potevano rappresentare un’adeguata contropartita. In secondo luogo: pur non disponendo delle registrazioni, fonti autorevoli nel Pd locale ci hanno più volte riferito che Casalinuovo, nell’ottica di far vincere le elezioni alla sua sinistra, qualche accordo con la destra meno oltranzista, e soprattutto in rotta con il proprio schieramento, non lo disdegnasse affatto. E che in certe riunioni lo abbia addirittura caldeggiato. C’è infine da dire che: il Casalinuovo membro dell’Esecutivo Fiorita sembrava molto più di… bocca buona nel giudicare il suo operato e quello dell’allora amico Nick. Ecco perché la, tardiva, folgorazione sulla via di Damasco con il post al vetriolo pubblicato contro Fiorita, Pd e destra in maggioranza, non (ci) appare del tutto… genuina.

Se Casalinuovo… pecca, Fiorita lo imita superandolo alla grande

Se Casalinuovo, almeno ai nostri occhi, non può essere definito spontaneo e dunque irreprensibile nel contestare l’attuale governo cittadino, il sindaco appare sempre più sconcertante in tutto ciò che ‘dice’ e fa. E men che mediocre nel suo agire politico. Perché è vero che è poco credibile la critica, ‘postuma’, di chi è stato cacciato, oltretutto in malo modo. Ma il punto è se  la bocciatura sia fondata o meno. Certo, fra i pochi in città o forse unici (eccetto gli avversari politici che non contano), nessuno è coerente quanto chi, ad esempio come noi (scusate l’immodestia), senza precedenti gratifiche poi tolte e a prezzo di danni di carriera ed economici significativi pungola Nick sin dal primo mese di lavoro. 

Ma se il sindaco pensa di liquidare nel merito lo sferzante e circostanziato J’accuse di Casalinuovo con il “rancore” per la defenestrazione dalla Giunta si dimostra altrettanto “mbunnusu” dell’ormai ex sodale (diciamo così vendicativo e fanciullesco. Traduzione del termine, tipicamente catanzarese, che sappiamo inappropriata o comunque poco precisa). E la solita inconsistenza fioritiana è pari a quella del suo amico patron della nota Sagra del… cinema geriatrico. 

Che quando gli si chiedono i ricavi reali (espressi In dati e cifre riscontrabili) della sua onerosissima manifestazione (per la città e non solo, ahinoi), non accostata da nessuno al capoluogo già a Trebisacce o Palmi figuriamoci fuori Calabria, parla di “invidia sociale”. Come dire, “io busso a denari e tu rispondi a coppe”. Ma nella Città del Peccato, nulla ha un vero significato. Perché tutto è rovesciato dalla logica della… Pagnotta. 

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