Qualcuno nel Pd catanzarese (anzi in quello di Lido), e non solo, inizia forse a svegliarsi. E a capire. O magari solo a non sopportare più le continue umiliazioni subite dall’ex ‘amico e compagno’ Nicola Fiorita. E la nota stampa, di fuoco, diramata ieri anche sull’argomento specifico (oltreché su diversi altri per la verità) se non è la solita miccetta Dem, più fragorosa che dirompente, allora avrà conseguenze. Ed era ora! Forse si muoverà qualcosa, insomma. Ma cos’hanno finalmente capito i ‘lenti’ Democrat del capoluogo? In sostanza che avere due assessore comunali, Giusi Iemma (anche vicesindaca) e Marina Mongiardo, al loro partito serve a poco o niente. O, per meglio dire, in realtà non serve il  ruolo che hanno. Che non può essere di alcuna incisività. Almeno per come vanno le cose a livello politico in città e soprattutto a Palazzo De Nobili. Dove la funzione delle esponenti Dem nell’Esecutivo è sostanzialmente… vuota. Sebbene l’impegno di entrambe non manchi. Anzi!

Ma che ci stanno a fare in Giunta Iemma e Mongiardo con le ali tarpate?

Il loro lavoro Iemma e Mongiardo lo fanno! Malgrado lo svolgano in modo esteriormente assai diverso. Molto discreto e sobrio, quasi defilato, la nominata Mongiardo. ‘Appariscente’, l’eletta in Consiglio Iemma (cooptata in Giunta e poi promossa “numero due” della squadra, come ovvio). Ma questa, come amiamo molto spesso scrivere, è un’altra storia. E nella fattispecie secondaria, oltretutto.

Mentre la questione principale ci porta a soffermarci su un Partito Democratico prossimo a un ulteriore grande sacrificio sull’altare dell’alleanza con Fiorita. Che lo scaltro sindaco imporrà a un Pd, maltrattato come peggio non si potrebbe, con l’ennesimo imminente rimpasto di Giunta. Ma si sa che la Giunta dev’essere soggetta a tagliandi più frequenti di una Ferrari Testarossa, sempre imposti dall’impellenza di accontentare il plenipotenziario neoforzista Antonello Talerico affinché non faccia ‘ballare’ Nick e i suoi in Aula. E quindi cuciti su misura per lui.

Eppure, per fare ciò, ripetiamo che lo stesso Nick è costretto a trattare a pesci in faccia un partito a cui ha prima piatito (sarebbe pietito per “chi parla come mangia”) un determinante appoggio, vedendoselo accordare quasi per sfinimento. Salvo però letteralmente calpestarlo, subito dopo, proprio per non perdere i decisivi voti in assemblea della destra. Un capolavoro di cinismo e machiavellismo. Ma che finora i Dem hanno assorbito senza colpo ferire.

Ma cos’è cambiato, se così effettivamente sarà, in casa Democrat?

Se di mezzo c’è il Pd, meglio andarci con i piedi di piombo nelle disamine e nelle previsioni. O meglio ancora: addirittura con le gambe di granito. Pena, la figura di emme giornalistica! Resta però il fatto che il recente smacco delle Europee, con lo sfrontato marameo fioritiano nelle urne a Pd e Jasmine Cristallo, potrebbe aver rappresentato (condizionale d’obbligo, ribadiamo) la proverbiale ultima goccia che fa traboccare il vaso. Riempito, in precedenza, da molta acqua costituita da un partito di fatto relegato in fondo alla fila. Un Pd reso una Cenerentola da un personaggio politico che pur gli deve tutto. Anzi, di più! E che lo stesso personaggio politico ha invece “bellamente” tradito. Stavolta per un… Lucano (leggasi per i suoi interessi e sviluppi di carriera, presenti e futuri). A riguardo, però, domani vi spiegheremo il perché, dicendovi anche il motivo per cui ha forse commesso l’analogo fatale errore di Salvatore Scalzo. Che sbagliò come lui circa una decina d’anni fa. Ma pure questa, per adesso, è un’altra storia!

Fiorita, comunque vada, è caduta la tua ennesima “maschera pirandelliana”

Il comportamento tenuto dal sindaco con Dem e Jas ha suffragato quanto da noi sostenuto ‘millemila’ volte sul suo… implacabile, e seriale, opportunismo. Una cosa che peraltro a Catanzaro sanno pure i lampioni. Solo che scriverlo così apertamente nella città del “non ta guastara cu nuddhu, e chiu si hai a chi fara cu unu chi cunta, ca pati a… pigula (liberamente tradotto: non sfruculiare i potenti che la paghi cara)” è tutto un altro paio di maniche. Comunque sia si diceva che Nick, com’è solito fare quando qualcosa o qualcuno non gli serve più, ha fatto “ciaone!” a Cristallo. Una che pure ha molto ben figurato alle elezioni dello scorso 9 giugno e poteva persino riuscire nel miracolo di approdare a Strasburgo.

Ma tale scelta fioritiana, per noi molto azzardata, per lui fa invece adesso rima con il sogno di poter sopravvivere a se stesso. Attenzione, però. Non certo come sindaco: è semplicemente impossibile per la sua pochezza amministrativa. Bensì quale parlamentare di Sinistra Italiana nel 2027, per la precisione. Persino naturale, quindi, la decisione di mettere il Pd all’ultimo banco della… classe nel De Nobili. Quasi fosse un “servo sciocco”, diligente e silente sulle fondamentali strategie cittadine. Nel frattempo, a Europee archiviate, di nuovo spostate (sempre più) a destra per assecondare chi come premesso gli dà i voti per restare comodamente dov’è. Al netto dell’immancabile propaganda su Autonomia differenziata, No al fantomatico Ponte sullo Stretto e temi simili, molto cari alla sinistra. Che ormai in città fa presa solo su un gruppetto di aventi causa e pochi “ciechi” radicali fedelissimi di Fiorita.

Ci riferiamo, ad esempio, a quelli che, in una quindicina al massimo, gli fanno i complimenti sotto ai suoi post social. Complimenti invisibili o quasi in un mare di altri messaggi (da noi salvati) del tenore: “Prestu ma, o è sempa tardu quandu, tinda vai!”. In italiano: “Non vediamo l’ora di… non vederti più sindaco”.

Fiorita va avanti tutta, “tantu do restu on cinda futta!”

La traduzione, dallo slang locale, del Fiorita-pensiero brutalmente sintetizzato nel nostro titoletto è: “Non mi vogliono dopo appena 21 mesi di lavoro(?), io intanto sono qui. Poi si vedrà!”. Perché se c’è una dote che davvero ha, quella è la faccia di bronzo. Ancor più del predecessore Sergio Abramo. Ed è un record, considerato come il “caro vecchio” Sergìun si facesse scivolare tutto addosso con una nonchalance degna di James Bond nelle situazioni più intricate! E lo diciamo con convinzione perché forse neppure al ‘diabolico’ Abramo sarebbe infatti riuscito a impersonare, con una performance da Oscar, il finto “Kommunista!” con il baricentro dell’Amministrazione però tutto spostato a destra. Al netto, ribadiamo, di qualche opera di propaganda sinistroide che fa addirittura tenerezza. Mentre a tenere lo scettro in mano è, saldamente, l’azionista di riferimento Talerico.

La riprova di quanto fin qui detto, chiudendo il cerchio del (nostro) ragionamento

Una parte del Pd non… dormiente aveva provato a farsi sentire già ad agosto 2023, in realtà. Al tempo cioè del primo…. rimpasto. O, meglio, del Fiorita-bis con 3 cambi di assessori, di cui due indirizzati verso… destra. Quella di un paio di neoassessori ex An ed Fdi, per intenderci. Decisione poco tollerata tra i Dem. E che diede vita a una levata di scudi, nei confronti del sindaco, in larga parte ascrivibile alla base del partito. La parte, cioè, che purtroppo conta fino a quando non interviene chi conta, e decide, per davvero. Ovvio, quindi, che la protesta partita dal basso fu per così dire soffocata dal sostegno di Jas a Mongiardo, e dal forte appoggio di alcuni ‘maggiorenti’ locali a Iemma.

Questi stessi maggiorenti, tuttavia, a un certo punto erano anche decisi a far recuperare in Giunta almeno Salvatore Passafaro. Il noto ex dirigente Dem (figlio d’arte dell’altrettanto noto Franco) che nel 2022 non è stato eletto consigliere per la ‘scelta-fedeltà’ di candidarsi con il Pd. Invece di restare nella lista Catanzaro Fiorita, regalando così di fatto il seggio al suo amico socialista Gregorio Buccolieri (amico anche nostro, se ancora ci ricambia dell’antico rapporto dopo i salaci ma veritieri articoli che talvolta gli dedichiamo). Un Buccolieri entrato in Consiglio con un… gioco di prestigio (leggasi con la fortuna sfacciata di appena 200 voti abbondanti, che nel 75% delle liste neppure sarebbero valsi un posto tra i top ten della lista stessa).

Mentre il citato Passafaro ne ha presi circa 150 in più. Ma non solo: a Passafaro, oltreché a Jas, si deve il (de)merito di Fiorita… sindaco. Questo per quanto da lui fatto, in favore esclusivo di Nick, da metà 2021 in avanti. Quand’era commissario cittadino Dem.

Ps: ecco cosa potrebbe accadere ora. Assessori Dem ritirati dal partito o al contrario un rilancio con richiesta di 3 membri in Giunta (le confermate Iemma e Mongiardo) con la new entry Passafaro?

Se Cristallo deciderà di sacrificare la sua amica Mongiardo nell’ottica di una presa di distanze da Fiorita, anche Iemma potrebbe ritrovarsi… fuori. Sarebbe il portato della messa in discussione degli assessorati. Un modo per levare finalmente il freno a un Pd di Catanzaro (a Lido da sempre autore di un grande attivismo) che rischia di essere ostaggio di un paio di poltrone e poco più. Poco, troppo poco, per continuare a dire sempre signorsì a Nick! Ma questo è lo scenario più… catastrofico. E probabile quanto una nazionale italiana di nuovo campione d’Europa a metà luglio prossimo.

Certo, tutto può essere. Ma la vicenda dovrebbe invece andare a finire così. Dopo l’umiliante trattamento riservato a Cristallo, che è buona ma non un punching ball e quindi prima o poi renderà la pariglia a Fiorita, i Dem locali batteranno i pugni sul tavolo. A che scopo? Avere un terzo assessore al prossimo rimpasto. Indovinate chi? Passafaro, se interessato, anche se lui sostiene di non esserlo. Ma resta il primo della lista.

Nel caso sostenuto da una figura, o più d’una, di peso. Che l’anno scorso si spese, prima di sbattere il muso contro il muro di gomma fioritiano. Perché nel Pd, di Lido in particolare, in parecchi si sono rotti il ca@@o anche con i vertici del loro partito, locale e nazionale, a cui non a caso hanno chiesto i congressi. E ieri lo hanno messo nero su bianco. In comunicato che, comunque vada a finire, è stato il primo vero attacco, diretto e frontale, contro l’inconcludente e ingrato Nick. Una rarità assoluta in circa 27 mesi, campagna elettorale compresa, di percorso (in) comune.

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