C’è la data. Di… scadenza? Relativa all’ambito incarico (seppur non certo corroborato da prebende da capogiro) di presidente dell’Amc Spa di Catanzaro. La Partecipata, in apparenza e forse anche in sostanza, cioè più “in forma” di Palazzo De Nobili.
Capitolo Partecipate (o… controllate) dal Comune
Prima di arrivare al “nodo Perrone-Amc”, secondo i soliti rumors in uscita a fine anno, va innanzitutto spiegato che Palazzo De Nobili ha sul groppone una Fondazione Politeama da (ri)mettere in sesto, quantomeno con una stagione teatrale degna di tal nome al Mario Foglietti, anche se adesso Fiorita ha destinato l’appena citato Teatro alla gestione della moglie del più capace e influente tycoon della città Antonietta “Tonia” Santacroce.
Ma il Comune ha anche in… pancia una Catanzaro Servizi asseritamente sull’orlo del baratro. Malgrado quest’ultima considerazione sull’azienda la si senta fare, più o meno, da quando andavano di moda i pantaloni a zampa di elefante (esagerazione, ma neanche troppo, come ovvio!). Una sorta di allarme ricorrente, insomma, con tanto di lavoratori della stessa Municipalizzata diciamo così convocati ciclicamente in consiglio comunale per manifestare, in modo plastico, la loro preoccupazione. Del tutto inutile, o quasi, peraltro.
Perché, forse eccetto che per alcuni di loro con contratti… particolari o ‘esterni’, sono tutti equiparati a dipendenti pubblici pur senza aver mai superato un concorso o prove selettive… degni di tal nome. E invece essendo tutti beneficiati dei vari poteri della città, con in primis la politica, questi ‘poveri’ lavoratori. Alcuni dei quali anche con stipendi da favola, sempre per… grazia ricevuta. Impossibile, dunque, buttarli in mezzo a una strada, al pari di quelli del Politeama, per esempio. Ma questa è un’altra storia.
Spiegate meglio certe cose, torniamo subito all’Amc
Dopo la… divagazione, mica tanto in realtà, c’è da tornare subito al capitolo Amc. In cui, diciamolo subito, non sembra proprio che Eugenio Perrone stia operato così male alla presidenza. Anzi, semmai il contrario. Questo almeno fanno trapelare molti dipendenti della stessa società. Ma a giudizio della politica si poteva forse fare assai di più. E meglio. Senza contare che, si sa, proprio la politica ha le sue ferree regole.
E il sindaco pur di restare, disperatamente, dov’è non sarebbe andato per il sottile nei recenti giorni caldi della composizione della Giunta del Fiorita-ter (peraltro roba da record in appena due anni senza inchieste giudiziarie o questioni extra… ordinaria Amministrazione). Ma ribadiamo. Pare che Fiorita abbia promesso la… qualunque (qualunque cosa lecita, cioè). A chiunque! In particolare ai nuovi alleati di Azione.
I quali hanno un peso specifico che va ben al di là dei soli tre consiglieri a Palazzo De Nobili. E che sono al centro di movimenti e strategie assai più complessive, con buona pace di Perrone per fare una battuta! E anche del suo ‘nume tutelare’ Fabio Celia, come noto attuale capogruppo Pd al De Nobili, che pure lo sta difendendo a spada tratta. E forse gli salverà il mandato. Che se dovesse essere revocato, aprirebbe un’ulteriore sanguinosa ferita nella sinistra catanzarese. E darebbe soprattutto luogo a una pressoché certa battaglia, anche legale, nello spinoso caso di specie.
