Riceviamo e pubblichiamo
L’UMG sempre più a fondo. Le decisioni adottate dall’Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del Sistema universitario e della Ricerca) certificano ancora una volta la marginalità, praticamente l’inconsistenza, dell’Ateneo catanzarese, che continua a perdere colpi a causa di una conduzione che colleziona insuccessi e sconfitte.
Ebbene, mentre l’Unical – che già ci ha soffiato con abilità la facoltà di medicina – ottiene il via libera per quattro nuovi corsi di laura altamente innovativi (Civil engineering for infrastructural regeneration, cioè ingegneria totalmente in lingua inglese, Linguaggi della comunicazione e dello spettacolo, Scienze storiche e del patrimonio culturale e Scritture, immagini, media digitali), l’UMG incassa il no dell’Anvur per il corso di laurea in Scienze della formazione primaria, di durata quinquennale e con modalità convenzionale.
Le motivazioni dell’Anvur sono senza appello: il corso di studio” presenta carenze significative sul piano progettuale, tali da compromettere la coerenza e la solidità dell’intera proposta formativa”, anche “anche a seguito dell’analisi delle controdeduzioni”, evidentemente sottoposte dell’Ateneo.
Il rettore Cuda si consola con l’approvazione del corso di laurea in Scienze chimiche e cosmetiche.
Consentitemi una battuta: mentre Unical sfornerà ingegneri che parlano perfettamente l’inglese, specialisti della comunicazione dello spettacolo, del patrimonio culturale e dei nuovi linguaggi digitali, l’UMG risponde con “profumi e creme di bellezza”.
Ma dove dobbiamo andare? Ci risparmi il rettore Cuda le sue reprimende, le sue accuse alla politica che “non capisce” l’Università, le sue autocelebrazioni secondo cui le classifiche che vedono ultima l’UMG in Italia sono false e taroccate. Io penso solo che un’Università che perde su tutti i fronti sia una delle cause principali del declino della città.
Sergio Costanzo, consigliere comunale