Riceviamo e pubblichiamo
L’Università è sicuramente autonoma, ma non è nemmeno una proprietà privata. Il rettore Cuda ha fatto anche peggio dei suoi predecessori, arroccandosi totalmente e chiudendosi ad ogni dialogo con la città e le istituzioni. Appare anche surreale la sua difesa d’ufficio e la negazione di quello che tutte le classifiche nazionali indicano, cioè che l’UMG è l’ultima tra le Università italiane di media grandezza.
Il rettore Cuda si è arrampicato sugli specchi, dicendo in sostanza che le classifiche sono fatte male, sono sbagliate e che in realtà quella di Catanzaro è tra le prime in Italia. E’ un po’, se mi si passa l’esempio calcistico, come se l’allenatore del Venezia, ultimo in classifica in serie A, dicesse “guardate, state sbagliando, noi stiamo lottando per lo scudetto”.
Scenda dal suo piedistallo il rettore Cuda e non si nasconda dietro il paravento dell’autonomia che nessuno intende mettere in discussione. Ma non si può impedire ai consiglieri comunali, che volenti o nolenti, rappresentano la volontà popolare (e quindi i cittadini che pagano le tasse universitarie per fare studiare i propri figli) di dire la propria, di esprimere preoccupazione per lo stato dell’UMG, di segnalare tante anomalie.
Se continuerà ad arroccarsi sulle colline di Germaneto, il professore Cuda condannerà l’UMG all’isolamento e al suo progressivo declino.