Riceviamo e pubblichiamo
Il Consiglio regionale si fermi e non approvi con una forzatura la legge che istituisce l’Azienda Universitaria Ospedaliera di Cosenza.
Alla Calabria non serve un secondo Policlinico che avrebbe solo la funzione di “fare la concorrenza” a quello di Catanzaro, spostando in riva al Crati ingenti risorse finanziarie e umane.
Le motivate obiezioni del Settore Giuridico del Consiglio Regionale, riprese anche dai consiglieri regionali di maggioranza Katia Gentile e Antonello Talerico, dovrebbero fare riflettere sull’opportunità di varare una legge che avvantaggia un territorio a discapito di un altro.
Tra qualche giorno, la seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Antonio Montuoro che è espressione della circoscrizione di Catanzaro, dovrà esprimere un giudizio sulla proposta e decidere se trasmetterla all’Assemblea.
Mi appello alla “catanzaresità” di Montuoro, chiedendogli di non rendersi complice di un atto ostile alla nostra Città e all’Area Centrale della Calabria.
E’ stato un grave errore consentire la nascita della seconda facoltà di Medicina all’Unical, operazione sciagurata avallata dal rettore De Sarro senza avere nessuna contropartita, a meno che non si consideri una contropartita il corso di laurea in “profumeria e cotillon” che viene annunciato dal rettore della penultima università italiana.
Non è possibile andare oltre, sarebbe addirittura un delitto contro Catanzaro consentire la nascita di un Policlinico a Cosenza che assorbirà una quantità enorme di finanziamenti e risorse e farebbe diventare di “serie B” la “Dulbecco”.
Sono letteralmente stupito del silenzio, su una questione tanto vitale per Catanzaro, del sindaco Fiorita, del presidente della Provincia Mormile, dei deputati, dell’Ordine dei medici, degli stessi sindacati.
Non capiscono o fanno finta di non capire che se passerà questa legge, tra qualche anno della facoltà di medicina di Catanzaro non resterà più traccia.
Sergio Costanzo, consigliere comunale