Riceviamo e pubblichiamo
In data 3 dicembre 2024 si è svolta la contrattazione decentrata aziendale (CIDA) tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza dell’AOU “R. Dulbecco”.
Riteniamo doveroso fare chiarezza su quanto approvato, soprattutto per smentire la narrazione di alcune sigle sindacali – in particolare CISL, FIALS e Nursing UP – che tentano di presentare quanto accaduto come una vittoria.
La realtà, invece, è una pesante sconfitta per i lavoratori della nostra Azienda.
Per quanto riguarda i Differenziali Economici di Professionalità (DEP)
Il regolamento approvato prevede che solo il 50% degli aventi diritto potrà ottenere il DEP (altrimenti detta progressione economica orizzontale) per il 2024.
Questo è un primo dato gravissimo che USB Sanità ha fortemente contestato.
Ma c’è di peggio: con l’avallo decisivo di CISL, FIALS e Nursing UP, si è deciso di effettuare le progressioni orizzontali (fasce) prima di avviare quelle verticali.
Questa scelta danneggia profondamente i lavoratori, dimostrando una preoccupante mancanza di competenza da parte di chi dovrebbe rappresentarli.
Se si fosse dato avvio prima alle progressioni verticali – ovvero al passaggio alle aree superiori – , così come proposta da USB, si sarebbe liberato spazio per ulteriori progressioni orizzontali, beneficiando così un numero maggiore di dipendenti.
Ricordiamo che le progressioni verticali sono a costo zero per l’Azienda, poiché finanziate con fondi governativi.
Ecco un esempio concreto:
Un lavoratore attualmente inserito nell’area degli Assistenti (ex categoria C) con un DEP di livello 5 (C5) sarebbe passato all’area superiore (Professionisti della salute e Funzionari), liberando 5 fasce per la progressione di altri colleghi.
Ma questa opportunità è stata sacrificata dalla decisione miope di chiudere il regolamento dei DEP con ingiustificata fretta, prima di chiudere il regolamento per le Progressioni Verticali.
Invitiamo i lavoratori a non lasciarsi ingannare da chi parla di “sblocco dei DEP”. Le fasce sono un diritto previsto dal CCNL, non un regalo ottenuto dai sindacati firmatari.
Speriamo che dopo questo comunicato chi rimarrà escluso dalla progressione sappia a chi rivolgere il proprio dissenso.
La nota positiva è che grazie a una proposta avanzata da USB Sanità, è stato esplicitato nel regolamento che anche l’anzianità di servizio maturata con contratti precari è valida come punteggio per i DEP.
Questo rappresenta un’importante tutela per i tanti lavoratori che, dopo anni di precarietà, meritano piena valorizzazione e riconoscimento.
Vestizione e Svestizione
Pur essendo questo istituto ancora in fase di discussione, riteniamo opportuno avvisare i lavoratori che CISL, FIALS e Nursing UP stanno portando avanti una proposta profondamente dannosa: utilizzare i fondi destinati agli straordinari per finanziare il tempo dedicato alla vestizione.
Questo compromesso, apparentemente vantaggioso, ridurrà la possibilità di effettuare straordinari e prestazioni aggiuntive, con un impatto negativo sulle buste paga.
Inoltre, nei presidi come l’ex Mater Domini, dove i fondi per la vestizione provengono attualmente dal bilancio stipendi, questa proposta segnerà un ulteriore arretramento, trasferendo il costo sui lavoratori stessi.
Come USB chiediamo con forza che la vestizione e svestizione sia finanziata con risorse esterne al fondo straordinari come avviene già per i lavoratori dell’ex Mater Domini, affinché nessuno debba subire riduzioni nei compensi accessori o nella possibilità di effettuare prestazioni aggiuntive.
Inoltre vogliamo sottolineare anche un grave ostacolo alla trasparenza:
Nel corso della riunione, la Presidenza delle RSU, attualmente detenuta dalla CISL, ha impedito l’intervento di USB Sanità. Un atto grave, che ha violato i principi di trasparenza e pluralismo sindacale, negando alla nostra Organizzazione Sindacale la possibilità di esporre le proprie posizioni e proposte in un momento così cruciale.
Questo episodio dimostra ulteriormente l’intenzione di alcune sigle sindacali di soffocare qualsiasi voce fuori dal coro.
Conclusione
Non ci sorprende l’alleanza emersa al tavolo della contrattazione tra CISL, FIALS e Nursing UP, visto che sono le stesse sigle che presto saranno con ogni probabilità firmatarie di un rinnovo contrattuale nazionale.
Che si preannuncia un vero e proprio bidone per tutti i lavoratori, con aumenti medi che non superano i 55 euro mensili e senza percepire nessun arretrato per gli anni 2022 e 2023.
USB Sanità “R. Dulbecco” continuerà a denunciare senza compromessi ogni accordo che tradisce i diritti dei lavoratori e a lottare per una rappresentanza sindacale autentica e competente.
USB Sanità “R. Dulbecco”