Il tempo passa per tutti e tutto, un’ovvietà. Ma per alcuni pare fermarsi. Meglio: sembra inserirsi in una bolla che apparterrà per sempre a un luogo, un lavoro ovvero un’attività. O, più semplicemente, a un luogo e un’attività di lavoro. Come quella di Mario Nisticò. Nome che, a Catanzaro, può dire tanto solo a chi ha fatto calcio. Giocatore, allenatore, dirigente, collaboratore di società, arbitro o, in generale, tesserato alla Figc-Lnd-Aia che fosse. Il quale non può non essere passato da un campo sportivo come il “Curto” di Lido almeno una volta. E non può quindi non aver conosciuto il suo custode: semplicemente Mario. Nisticò, appunto. Quasi 80enne ormai. In realtà a fine gennaio prossimo per lui saranno ‘solo’ 79. Ma che importa. Perché, almeno per ora, dopo 42 anni (sì, 42) di onorato servizio è ancora lì, con la grinta e l’impegno di un giovanotto in tuta. Che sovrintende a tutte le operazioni di pulizia e mantenimento degli spogliatoi, badando anche che non ci siano indebite intrusioni nel ‘suo’ campo.
L’inizio del lavoro di Mario
Nisticò ha iniziato a lavorare in un’epoca in cui i direttori di gara vestivano ancora esclusivamente di nero. E quasi sempre indossavano la casacca della divisa a maniche lunghe, a prescindere dalla stagione in cui si fosse dunque; avevano il colletto e i polsini della loro giacchetta bianchi e il risvolto dei calzettoni era blu chiaro. Mentre da qualche anno li vede… abbigliati come, ad esempio, fossero un evidenziatore giallo o verde o un pacco di Big Babol alla fragola o all’uva. Ma il tempo passa, cambiando e stravolgendo ogni cosa, lo abbiamo banalmente premesso. Mario, però, ha una storia immutabile sebbene il trascorrere degli anni. Prima del “Curto”, infatti, si è occupato per oltre un quinquennio del Nicola Ceravolo, quando le Aquile militavano in A. Era ancora giovane, allora. Adesso, invece, è un vedovo che vive con 2 figli, una femmina e un maschio, e una cagnolina fedele. Ma continua a vedere calcare il manto erboso (ora lo è davvero) di Lido ad atleti e talenti, pure loro in erba, come i molti che poi hanno fatto… carriera nel calcio. È il caso di Bigliardi, ex Napoli e Atalanta; Codispoti, già Cesena, Foggia e Atalanta, e il mitico Iemmello che ancora delizia i tifosi di fede giallorossa. Senza contare dirigenti quali Gino Mazzacua. Che ha dato vita al Catanzaro Lido e ha fatto tanto per la squadra.
Ma non è ancora tutto
La gioia di scrivere di Mario, che abbiamo conosciuto in 30 anni di arbitraggio (o meglio oltre 18 in attività sui campi: da fine ‘95 al 2014) e agli esordi della carriera giornalistica a Il Domani nel 2001 ce l’ha data un altro grande uomo di sport in ambito territoriale. Un ex arbitro di alto livello in regione della sezione di Soverato, peraltro figlio d’arte, e da anni eccellente professionista anche a disposizione dell’Us Catanzaro: Saverio Arena. Che ci permette pure di aggiungere su Nisticò il ricordo di tutte le società e compagini dilettantistiche calabresi con relativi calciatori di tutta la regione, alcuni dei quali come detto approdati poi al mondo dei professionisti. Mario resta tuttavia in primis un grande innamorato del… pallone e con la sua sconfinata passione e serietà, che si sono tradotte in enorme disponibilità e abnegazione, è oggi considerato uno dei decani tra i migliori “custodi tuttofare” di campi sportivi. Uno che ha assistito a circa 36.000 partite, alla media di una al giorno.
