Funicolare CatanzaroFunicolare Catanzaro

Fatti politicamente incomprensibili quelli che, ormai, accadono a Catanzaro. Una città che potrebbe avere come emblema la sua funicolare, desolatamente ferma. Che, attenzione, con Sergio Abramo sindaco non… volava di certo. Anzi! Ma il problema della città è proprio questo. E sta tutto nel suo organismo amministrativo principale: il Comune e in chi all’interno dà l’indirizzo politico. Oggi come ieri e, ahinoi, verosimilmente pure domani. Perché pagare profumatamente 33 consiglieri più 9 assessori, che facendo salva la dignità e professionalità di pochi (pochissimi, meglio), giocano a rimpiattino dovrebbe fare inca@@are la gente. Che, se fosse libera e avulsa dal potere, non dovrebbe innanzitutto tollerare insulsi consigli comunali all’insegna del solito “tu hai governato 15 anni, io 3; tu sei un trasformista, io no; tu hai fatto questo e io no ecc.” Uno spettacolo pietoso. Un triste Asilo Mariuccia, che se non costasse un… Perù, sarebbe pure un grottesco – ma in fondo simpatico – teatrino. Soprattutto se si pensa che, scava scava, pur senza parlare di illeciti di cui non abbiamo contezza altrimenti denunceremmo a chi di competenza, le loro furbate (eufemismo!) le hanno fatte tutti là dentro. O quasi. Ergo… . Qualcuno può “scagliare la prima pietra?”. Molto difficile!

Una Catanzaro in cui tutto sembra cambiare affinché…

Dicevamo della città ferma come la sua funicolare. Colpa di un’Amc, partecipata sotto la cui egida la ‘vettura-navetta’ dovrebbe funzionare, che per carità è anche diretta bene. Solo che, per principio, se ha un presidente (peraltro con simpatie di destra con una Giunta di sinistra, però questo dovrebbe giustamente contare zero) che mai si è occupato di Trasporti fino a una certa età e soprattutto fino alla ‘nomina’ di un consigliere suo clìete (oltretutto con pubblica e orgogliosa rivendicazione di quest’ultimo) non si può andare da alcuna parte. E a prescindere dal valore del singolo professionista, che ribadiamo non è qui in discussione.. Ma attenzione: è sempre accaduto e sempre accadrà. E per questo Catanzaro è inesorabilmente condannata a restare com’è. Perché se succede anche che Pd, M5s, Psi e Cambiavento, fanno un documento per ribadire sostegno al sindaco, allora viene proprio da (sor)ridere e si capisce come le cose inspiegabili siano tante. Bisognerebbe infatti chiedere ai firmatari il senso, ma quello vero, di un documento del genere. Che per dirla con il celebre Blasco “un senso non c’è l’ha!”. A parte che, se la politica autentica contasse ancora qualcosa e le persone comuni la seguissero come un tempo, si capirebbe immediatamente come sia un atto paradossale. Sì, proprio paradossale!

Un documento incomprensibile e politicamente dissennato

Un documento incomprensibile e politicamente dissennato, quello della sinistra catanzarese pro Nicola Fiorita. Ma, parliamoci chiaro, tra quelli che lo hanno vergato e ispirato chi capisce realmente un minimo di politica? Come ci permettiamo? Lo spieghiamo a loro e ai loro aventi causa. Un atto pubblico in difesa di un sindaco (a prescindere da chi egli sia) che è forte e autorevole non serve. Perché il destinatario non necessita di alcunché da chicchessia. In caso contrario, vuol dire che sta vacillando. Ma se così fosse, sarebbe un demenziale autogol farlo emergere all’esterno. Semmai si dovrebbe cercare di “lavare i panni sporchi in famiglia”, tentando di riprendere… quota nel frattempo. Ma le “comiche” della vicenda sono altre. Tante altre!

Tutte le discrasie (eufemismo!) dell’atto pro Nick

Primo aspetto: due delle sigle presenti (M5s e Psi) a Catanzaro (i Socialisti pure altrove, per la verità) sono vuote o quasi. Ovvero numericamente ed elettoralmente piccole, per non dire minuscole. Secondo profilo: insieme a loro figura il Pd. Che nel capoluogo è un partito allo sbando. Appaltato alla vicesindaco Giusy Iemma, già da tempo con velleità da candidata governatrice se si libereranno i giusti spazi. Logica a cui persino il capogruppo Dem al De Nobili Fabio Celia, diciamo così, si è perfettamente appiattito senza fiatare. Sebbene, in partenza, abbia considerevolmente contribuito all’elezione di quest’ultima nel civico consesso (che ha trovato nella doppia preferenza di genere una… Mecca, fin dalle scorse Regionali potendo incarnare alla perfezione il ruolo di “portanome” di chi la appoggia). E non è finita qui. Considerato come poi Celia abbia favorito pure la successiva nomina a numero due della squadra fioritiana di Iemma (con lo stesso modus operandi, legittimamente di natura politica, del vertice dell’Amc tanto per intenderci).

Eppure, si è successivamente messo in scia. Di Iemma in primis e in particolare, alla luce della stima reciproca e sincera, intima e profonda amicizia, che li lega da tempo immemore. Ma anche di Fiorita, nonostante i due invece in realtà non si amino affatto. Ma alla fine della fiera il Dem non ha battuto ciglio o lo ha fatto in modo del tutto fumoso ed evanescente dinnanzi ai diktat del sindaco.


E del resto “la tempesta nel bicchier d’acqua” dello stesso Celia, sull’ennesimo rimpasto di Giunta alle viste, lo dimostra. Sì perché lui in Consiglio sembra sempre partire da incendiario nei confronti del sindaco, salvo poi riscoprirsi docilmente pompiere al microfono della fu Aula Rossa. È capitato anche a fine luglio scorso, ad esempio. Quando nel chiedere il Tavolo del Centrosinistra per concertare la scelta sui nuovi assessori ha poi ottenuto, almeno finora, soltanto il documento di adorante plauso a Fiorita e alla sua azione governativa locale di cui stiamo parlando. Che come risultato di un asserito ultimatum (a brutto muso, oltretutto) non è male. È coerente e lineare, anzi, non c’è che dire!

Le ultime due chicche del documento: il sostegno di Cambiavento a Nick e la certificazione della stessa sinistra catanzarese che in città, anche adesso, governa la destra.

Quanto appena scritto, essendo il Pd di Catanzaro una sorta di partito ‘barzelletta’ senza capo né coda (né guida, inoltre), l’apoteosi del documento resta il sostegno a Nick di Cambiavento. Un dato grottesco. Ci scusino i diretti interessati. Ma la loro adesione al testo pluricitato somiglia tanto a uno: “Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”. Considerato come il soggetto da supportare sia il fondatore e capo del medesimo Movimento.

Che è appunto Fiorita, come noto. Un po’ come se tre anni fa, ma anche ora che è purtroppo passato a “miglior vita”, si chiedesse a Forza Italia un supporto all’azione di Silvio Berlusconi. La darebbero persino adesso per l’Alto dei Cieli. Figuratevi prima. Ma c’è di più. Sì, sembra incredibile, ma è così. Credeteci! Solo che non importa a nessuno, purtroppo. Perché nessuno se ne cura minimamente ormai. Eppure andrebbe notato e stigmatizzato che se il documento è firmato dalla sinistra catanzarese, come sembra, il conteggio dei firmatari è evidente. Fin troppo.

Ci spieghiamo meglio: leggendolo si vede come per loro stessa ammissione, pardon firma, a Catanzaro pure attualmente governa la destra, mancando sideralmente la minima maggioranza in Comune per la sinistra. E basta usare, per riscontrarlo, un vecchio pallottoliere. Da donare a tutti gli “scettici” (sul punto) aficionados (pochini in generale) in giro fuori dal Del Nobili (la maggior parte dei quali finti Kommunisti) di Nick e della sua… allegra combriccola.

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