Classe 1969, in polizia dal ‘92, Giuseppe Linares da Erice (Trapani), neo-questore di Catanzaro tra circa 15 giorni, è un personaggio quasi leggendario nelle forze dell’ordine. Uno che può essere accostato a Ninni Cassarà. Trucidato davanti a moglie e figlioletta insieme al suo agente di scorta Roberto Antiochia da un commando di efferati killer a Palermo a metà degli anni Ottanta, quando era capo della Mobile in quella stessa città. Linares, insomma, non è uno che ha lottato solo contro la mafia. Cosa Nostra, per l’esattezza. Bensì uno dei pochi che ha apertamente sfidato la “massomafia”.
Che a Trapani era (ed è) qualcosa di diverso, molto diverso, rispetto a qualsiasi altro posto della Sicilia. Palermo compresa. Linares, in parole povere, è uno di quei pochi impegnati nell’antimafia che punta al cosiddetto Terzo Livello. Altro che… mafia. Qui parliamo di poteri occulti di molto sovraordinati alla pur temibile, terribile e potente, mafia. Cosa nostra, camorra o ‘ndrangheta che sia! Un’entità che per l’allora numero uno della Mobile di Trapani aveva pronta una bomba e lo raggiunse telefonicamente, in modo anonimo come ovvio, anche mentre era in viaggio di nozze a bordo di una nave per fargli sapere che sapeva tutto di lui e poteva raggiungerlo ovunque.
Sarebbe importante, anzi determinante, che quindi il dott. Linares trovasse in Procura un novello Paolo Borsellino. E lo citiamo, invece di menzionare ad esempio Giovanni Falcone o Rocco Chinnici, perché Borsellino fu anche procuratore della Repubblica di Marsala. In provincia di Trapani. E cioè in quella Sicilia assai più profonda (e nascosta) di Palermo, e anche Catania, ma con addosso l’ombra di massoneria deviata, servizi (persino la vecchia Gladio) e rete di insospettabili professionisti. Altro che… mafia! O mafia e basta. Ma per combattere un simile mostro ci vorrebbe un giudice, pardon un magistrato, del calibro di Nino Di Matteo. Uno che, con tutto il rispetto per tanti altri validissimi procuratori, sa che tipo di… malavita deve contrastare senza avere la benché minima paura di farlo! O senza esser sfiorato dall’idea di arrivare fino a un certo punto.
Le congratulazioni di Nicola Fiorita
Esprimo le mie più vive congratulazioni e un caloroso augurio di buon lavoro a Giuseppe Linares, nominato nuovo questore di Catanzaro, già direttore del Servizio centrale anticrimine della Polizia di Stato e la cui esperienza, sono certo, garantirà benefici alla città e alla sua provincia. In attesa di potergli dare il benvenuto all’atto del suo insediamento, non posso esimermi in questo momento dal rivolgere un sincero e sentito ringraziamento al questore uscente, Paolo Sirna, le cui indiscutibili doti umane e professionali hanno sempre garantito un’utile e proficua collaborazione tra Istituzioni, fattore imprescindibile per l’amministrazione di un territorio complesso e per alcuni versi difficile come il nostro. A Sirna, anche le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro per il nuovo e prestigioso incarico di questore di Torino.