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Riceviamo e pubblichiamo

È dello scorso mese il report uscito su Il Sole 24 Ore riguardo l’indice della criminalità nei capoluoghi italiani. I dati del Ministero dell’Interno pongono Catanzaro al 41esimo posto, la prima tra le province calabresi, con 1150 denunce effettuate nel 2023, Vibo Valentia è 61esima a margine di 4572 denunce, Crotone (76esimo posto) dove sono stati denunciati 4636 reati, per Reggio Calabria (80esimo posto) sono state sporte 14322 denunce e al 91esimo posto Cosenza, con 17158 denunce.

Alla luce di questo report giunge la riflessione dell’avvocato Rita Tulelli, membro del direttivo del Movimento politico Nuova Genesi: “Negli ultimi anni, Catanzaro, capoluogo della Calabria, ha visto un progressivo aumento di episodi legati alla criminalità che stanno minando la tranquillità e la qualità della vita dei suoi cittadini.

Furti, rapine, atti vandalici e persino episodi di micro-criminalità stanno diventando sempre più frequenti, suscitando preoccupazione non solo tra i residenti, ma anche tra gli operatori economici e le istituzioni scolastiche. La percezione di insicurezza è ormai radicata, e i cittadini chiedono a gran voce un intervento concreto da parte delle autorità locali”.

“Uno degli aspetti più allarmanti è l’incremento delle attività criminali in alcuni quartieri storicamente tranquilli della città, che oggi si trovano a fronteggiare una crescente presenza di fenomeni come lo spaccio di stupefacenti e il vandalismo. I dati relativi agli ultimi anni mostrano una crescita dei reati predatori, con furti in abitazioni e attività commerciali in netto aumento.
Un altro fenomeno preoccupante è l’escalation della micro-criminalità, spesso legata a contesti di degrado sociale ed economico.

Non è raro sentire testimonianze di cittadini che, alla luce di continui episodi di vandalismo o di aggressioni verbali, evitano di uscire nelle ore serali o di lasciare incustodite le proprie abitazioni per lunghi periodi. Anche le scuole non sono esenti da questi problemi, con segnalazioni di atti di bullismo e piccole bande che agiscono indisturbate”.

“Purtroppo, alla base di questa situazione sembra esserci una preoccupante carenza di risorse e strumenti adeguati per affrontare queste sfide. Manca una strategia condivisa che coinvolga tutte le forze in campo: dalla polizia locale alle autorità giudiziarie, fino alle organizzazioni sociali che operano sul territorio.

Le pattuglie della polizia, spesso sotto organico, faticano a coprire efficacemente tutto il territorio, e la presenza di telecamere di sorveglianza è ancora insufficiente in molte aree critiche della città. A ciò si aggiunge una burocrazia che rallenta l’implementazione di nuove misure di sicurezza, mentre la mancanza di fondi adeguati impedisce di rafforzare il numero degli agenti di polizia locale o di istituire campagne di sensibilizzazione efficaci sul tema della legalità”.

“Le voci dei cittadini, raccolte in numerose assemblee pubbliche e sui social media, sono unanimi: occorre un intervento immediato e risolutivo. Il Movimento Nuova Genesi chiede un incontro con il sindaco e con i vertici delle forze dell’ordine per discutere delle possibili soluzioni. È fondamentale che l’amministrazione comunale, insieme alla Regione e alle autorità competenti, avvii un tavolo tecnico per elaborare un piano di sicurezza integrato, che non si limiti a interventi palliativi, ma che possa agire in maniera strutturale”.

“La sicurezza è un diritto fondamentale e la sua mancanza non può essere tollerata in una città che vuole guardare al futuro con fiducia. Il degrado urbano, la criminalità e il senso di insicurezza minano le basi di una comunità coesa e prospera. Catanzaro merita di più, e i suoi cittadini hanno il diritto di vivere in un ambiente sicuro”.

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