Ancora una… fatica letteraria per la scrittrice Daniela Rabia. Solo l’ultima in ordine di tempo. Che, non a caso forse, è un romanzo dal titolo Tracce di futuro. Quasi un ponte per arrivare a ciò che verrà. Ma andiamo a scoprirne di più dalle parole dell’autrice. Che ascoltiamo volentieri.
Tracce di futuro è una storia di una disabilità apparente, il suo ultimo romanzo per Pellegrini editore. A cosa si riferisce il titolo?
“Sono quelle tracce che il mio protagonista lascia oggi per un domani che non vedrà. La storia di una disabilità apparente è quella di se stesso, disabile fisico, che al termine di lunghi viaggi in treno capisce di essere meno disabile degli altri affetti dal pregiudizio verso la diversità”.
Tematica interessante. Quando, e in quanto tempo, l’ha scritto?
“La prima pagina è stata realmente scritta su un treno, al pari di altre. Poi, come al solito, io scrivo la notte. Nel silenzio e nel buio della mia stanza con una lucetta fioca per immaginare meglio. Leggo nelle ombre sulla parete e poi trascrivo su Pc. L’ho scritto in un tempo che non so definire. Perché, quando compongo frasi e metto insieme parole, annullo la dimensione temporale.
Può darci indicazioni sui personaggi del romanzo?
“Forse no. Invito alla lettura tutti gli amici e chiunque si incuriosisca, leggendo questo mio breve racconto. Il mio preferito, comunque, è Beppe, il cane. Perché nella realtà ho paura dei cani e nei libri posso godermeli a pieno”.
Ma, i cani, sono amici meravigliosi: dolcissimi e leali. Molto meglio di certi umani e non è una frase fatta. E lei li teme?
“Sì, non ci posso far nulla. Lotto con questa mia paura da sempre. Ma li adoro, solo che li coccolo a distanza. O nei miei testi, diciamo così”.
Cosa sono per lei i libri?
“Tutto, come direbbe Inge Feltrinelli. Anche più di tutto”.
La casa editrice è la Pellegrini. E come mai per la prefazione ha scelto Filippo Mancuso, il presidente del consiglio regionale, e Giusy Pino, avvocato e coordinatrice dell’osservatorio calabrese sulla Violenza di genere?
“Si la casa editrice non la cambio, si tratta dopo ben cinque pubblicazioni, di amici. Alcuni mai incontrati fisicamente come l’editor Lino Palermo di cui conosco solo la voce e l’immagine da Facebook. Quanto agli autori delle introduzioni-prefazioni li ho scelti con accuratezza tra persone che stimo”.
Cosa augura a questo suo testo?
“Di essere libero come me, di regalare spunti di libertà”.
Ci pare che il Il libro già disponibile sul sito www.pellegrinieditore.it e nelle librerie calabresi. Immagino verrà presentato a breve. Abbiamo già date e luoghi a riguardo?
“In realtà ancora no. Solo idee con città, che mi stanno contattando per farlo”.
Senta, per concludere, a chi è dedicato il romanzo?
“Ai treni, puntuali, che ci fanno arrivare in tempo con la vita. Questa è l’esergo. Poi c’è una dedica, non scritta, ai miei genitori. Che sarebbe stato troppo scontato mettere a penna”.
Grazie e ci tenga aggiornati, allora.
“Grazie, cero, lo farò”.