È tornato il consiglio comunale a Catanzaro. E già questa è una notizia. Ma sempre all’insegna di un confuso vociare. Di un… rimpiattino di reciproche accuse. E poi ecco l’autentico ‘massacro’ a Vincenzo Capellupo. Di cui noi non abbiamo una buona considerazione (eufemismo!) in ambito politico (ma del resto non ce l’abbiamo del 90% dell’Aula per una lunga serie di ragioni). Sta di fatto però che Capellupo si è ormai dipinto un bersaglio sul petto. E lo ha fatto scientemente, assolvendo al ruolo di… scudiero del sindaco Nicola Fiorita. Così come lo fu per un periodo dell’allora governatore Mario Oliverio.
Il duro affondo di Costanzo contro Capellupo e poi di Riccio contro il transfugo Scarpino
‘Ventriloquo del sindaco’. Così ha definito Capellupo, in modo poco edificante, Sergio Costanzo. Forse non capendo che, essendo il suo collega il meno strutturato professionalmente e per studi del cerchio magico fioritiano, è quello forse con più necessità (rispetto a una Daniela Palaia o un Gregorio Buccolieri, ad esempio) di mostrarsi un pasdaran del capo. Non bisogna eccedere nel trattarlo male, tuttavia. Perché poi il clima si avvelena e Buccolieri minaccia di non fare più sconti agli avversari, esibendo le ‘carte chiuse nei cassetti e rivelando tutto”. Bene, aspettiamo con ansia! Già a partire dal prossimo Consiglio. Che, tuttavia, ai ritmi fioritiani, salvo inderogabili scadenze, potrebbe anche essere nel 2026. Ergo… . Ma guai a tirare fuori certe magagne… politiche. Come il cambio di casacca del transfugo Scarpino. Che grazie al sostegno a Fiorita sta scaltramente facendo il pieno di interventi e opere nella sua Pontegrande. Oro colato per la prossima campagna elettorale. Uno Scarpino che quindi, punto nel vivo, s’è scagliato contro Riccio, parlando di scorrettezza del collega. Ma, lo ribadiamo, è il solito teatrino dei tanti che vanno al De Nobili per… durare, spesso cambiando posizione sociale, con la… barzelletta del “bene della città”. Ca@@ata monumentale, perché ogni eletto pensa solo a favorire il proprio bacino elettorale.
Il Costanzo Show
Ma prima (e dopo) quanto fin qui riferito, ecco il Costanzo (inteso come Sergio) Show. Che nel parlare di una città al buio, letteralmente in molte zone soprattutto nella parte Sud come nei Paesi del terzo mondo, ha infierito sul sindaco: “Ha così tanto fallito, che ormai fa fatica a girare per strada con la famiglia”. E ancora: “Ha paura e scappa da Sergio Abramo, rifuggendo il confronto pubblico. Perché Fiorita è il peggior sindaco d’Italia”. Ma poi arriva, come premesso, la solita difesa d’ufficio di Capellupo. Di fatto impiegato dal sindaco solo per questo. Stavolta, però, la “pappardella” che Nick gli ha messo in bocca si becca la scudisciata di Costanzo. Ma al netto dello scontro furibondo maggioranza (non si sa quale)-opposizione (?), è vero come detto da Fabio Celia, pur con la smentita del diretto interessato, che Costanzo ha disconosciuto… l’emendamento al Bilancio a firma Riccio. E lo ha fatto perché un Riccio che ora è tornato a mostrarsi aggressivo con Fiorita & Co., su stampa e social, è percepito come consigliere “di lotta e di governo”. Oggi… sparato contro Nick, ma domani chissà. Soprattutto dipendendo dai desiderata dal suo capo-politico, Filippo Mancuso. Che ha in Fiorita un caro amico e nel presunto… confessore di quest’ultimo, il proprio addetto stampa ‘ombra’. Vedete allora che, in fondo, è tutto palcoscenico.
Celia, “contrordine compagni”. Se il nemico non puoi batterlo, unisciti a lui, avranno inculcato Iemma & Co. al buon Fabio. Ma fino a Regionali ci siamo noi e il giochino non reggerà
Se aveste letto un post Facebook al vetriolo contro Fiorita scritto dal citato Celia dopo il precedente consiglio comunale, lo speciale sulla Sanità intendiamo, oltre a varie note stampa diramate fino a un mesetto fa su Lido. E lo aveste invece sentito parlare qualche settimana dopo, oppure nel Consiglio odierno, del tutto casualmente a fronte di certi nostri articoli in merito, pensereste che ha un gemello. Eterozigota, naturalmente! Perché da un “Fiorita e soci siete pessimi”, più o meno, è andato in modalità filogovernativa. Viene difficile, dunque, non pensare che non sia stata la stessa aspirante consigliere regionale, se non addirittura assessore in caso di vittoria del centrosinistra, alle elezioni di fine 2026 a (ri)metterlo in riga. Nell’ambito di un patto di Ferro in cui sulla scheda per Palazzo Campanella si scriverà Iemma, ma si leggerà Celia con un Pd che farà come ovvio finta di niente, anche nelle sue componenti asseritamente…. rinnovatrici. E i patti sottoscritti per votare Gregorio Gallello, anziché Francesco Pitaro, a segretario provinciale Democrat, del resto, stanno lì a dimostrarlo plasticamente. Un Celia, ora pro sindaco, ha quindi scelto il sentimento (per Iemma) alla ragione (il livore per Fiorita) in nome della Regione. Ma, ritenendolo noi, un grosso errore politico per città e regione vigileremo e cercheremo di fare argine in ogni modo.
Il solito “pistolotto” fioritiano. Il cui contenuto se fosse vero per un decimo, saremmo a New York o Miami come detto da Azione
Nicola Fiorita, al solito auto-assolutorio, anzi trionfalista per quanto fatto (secondo noi una “roba da matti”, ma tant’è), afferma: “Rispondo a Stefano Veraldi (che in apertura di assemblea aveva sollevato alcuni dubbi, in particolare su gestione raccolta rifiuti e Catanzaro Servizi, ndr), dicendogli che sono come ovvio vigile sulle Municipalizzate e la Catanzaro Servizi su tutte. Ma finora certi problemi, di cui parla la stampa, non hanno trovato riscontro nelle mie attente verifiche. Allo stesso modo – aggiunge Nick – dico a Maria Chiara Verrengia, che ho fatto molto per tutti i quartieri, a differenza di quanto lamenta lei. Mentre, infine, a Costanzo dico che io posso andare a testa alta per la città. Perché non sono mai andato a cena con un imprenditore e ho ridotto il mio staff. Lui, invece, se continua a fare opposizione così – ha concluso – continuerà pure a essere un perdente”. Ma Costanzo, come ovvio, non ci sta e contrattacca: “Di me neppure parlo, perché i miei risultati personali li conoscono tutti. Ricordo solo i presidenti di Provincia e i governatori che ho eletto o contribuito a far eleggere”.