Riceviamo e pubblichiamo
Lo sciame sismico in corso in zona di Marcellinara , a detta del nostro sottosegretario Ferro ‘monitorato dal Governo’ , è motivo di una legittima e diffusa preoccupazione.
Comprendiamo che mantenere la calma ed evitare allarmismi sia l’approccio piú sensato , ma è giusto dare uno sguardo alla mappa del rischio sismico in Italia per avere contezza della estrema delicatezza del quadro attuale.
È bene ricordare che Calabria centrale e Sicilia Orientale sono zone ad alta energia potenziale , ben più rischiose di realtà come l’Irpinia , il Belice e la stessa l’Aquila già martoriate nel recente passato, e contrassegnate dal massimo rischio tellurico nonché già teatro di 4 dei 5 più devastanti terremoti della storia Italiana, proprio perché collocate sulle linee di incrocio tra placche tettoniche continentali.
Inoltre , il devastante terremoto del 1908 di Reggio-Messina , primo per numero di vittime ma non per magnitudo , è stato l’ultimo di una serie di eventi catastrofici che finora si è manifestata con una cadenza di circa 100-130 anni.
Ad oggi un evento come quello di Nicastro del 1638 (10.000 morti) , o di Borgia-Girifalco del 1783 (50.000 morti) , avvenuti in una Calabria ben meno edificata e popolata di quella attuale, avrebbero esiti letteralmente incalcolabili.
In questo quadro , l’impegno piuttosto generico da parte del Governo annunciato dal sottosegretario Ferro , non comprende né piani di emergenza rivelati finora alla popolazione , né strutture dedicate all’evacuazione , né verifiche sulla tenuta ed eventuale messa in sicurezza delle troppe costruzioni .
Allegramente tirate su dal dopoguerra in poi senza alcuna precauzione antisismica e con tecniche e materiali di quantomeno dubbia capacità dissipatrice.
La sensazione è che ci si stia affidando più alla speranza e alla fortuna che non ad una adeguata azione sia preventiva che di reazione.
Auspichiamo un maggior interesse da parte del Governo e la messa in campo di qualcosa in più di semplici rassicurazioni.
Luigi Colosimo, Movimento Indipendenza