Ammettiamolo, stavolta lo Smemorato di Collegno, al secolo il consigliere comunale Vincenzo Capellupo ha superato se stesso, incredibile ma vero!
E dopo l’incarico, fiduciario, alla presidenza dell’Arrical elargito al suo capo politico Nicola Fiorita per la grande fedeltà mostrata alla destra pur da sedicente sindaco di sinistra sta regalando virtuosismi degni di un grande mattatore.
Come quello odierno in cui sembra dire, compiaciuto, in oltre 60 righe a chiunque lo legga: “Chiedimi come attaccare Occhiuto senza (mai, ndr!) nominarlo”.
Riceviamo e pubblichiamo
“La recente costituzione della commissione paritetica tra Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza e Unical — presentata come ulteriore passo per l’Azienda integrata Ospedaliero-Universitaria cosentina— ripropone le stesse criticità che denuncio sulla stampa da mesi, senza che nessuno abbia ancora fornito risposte concrete.
L’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Cosenza non esiste, non possiede alcun riconoscimento ministeriale e senza questo requisito fondamentale, ogni atto di integrazione, ogni documento di programmazione, ogni assunzione ed i cospicui finanziamenti regionali, poggiano su basi giuridicamente inesistenti ed espongono il sistema sanitario a errori, contenziosi e potenziali ingenti danni.
Procedere con tale rapidità e spregiudicatezza, ignorando il quadro normativo, significa mettere a rischio risorse pubbliche e diritti dei cittadini.
È un modo di operare che non tutela né il territorio, né gli operatori sanitari. Una scelta politica miope e svincolata dal sistema normativo italiano.
Per questo ritengo che il ministero competente debba valutare la legittimità di quanto sta accadendo a Cosenza ed intervenire in modo risolutivo.
Mi chiedo, inoltre, perché l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Dulbecco di Catanzaro, che è oggettivamente penalizzata dalla concentrazione di investimenti, assunzioni e finanziamenti in altra azienda sanitaria giuridicamente inesistente, rimane in compiacente silenzio e non ricorre nelle sedi opportune per tutelare l’interesse esclusivo della trasparenza, della sanità pubblica e dell’assistenza di qualità per i calabresi”.
Nota per Dulbecco
Il 10 dicembre del 1975, Renato Dulbecco veniva insignito a Stoccolma del premio Nobel per la Medicina.
Oggi, dunque, celebriamo idealmente e doverosamente un cinquantennale di grande prestigio per la nostra città; un riconoscimento che porta da allora un immutato lustro non solo alla sua memoria di insigne scienziato ma a tutta Catanzaro che gli diede i natali.
Renato Dulbecco nacque infatti sui nostri Tre Colli il 22 febbraio 1914, da padre ligure e madre calabrese di Tropea.
Molto presto si trasferì altrove, ma non tradì mai le sue origini, né mai dimenticò i “suoi” vichi nel cuore del “suo” quartiere Bellavista.
Con il Nobel per la Medicina — ottenuto mezzo secolo fa insieme con David Baltimore e Howard Temin per la scoperta del meccanismo con cui i virus tumorali interagiscono con il materiale genetico delle cellule — il suo nome e la sua fama varcarono definitivamente ogni confine nazionale, divenendo un simbolo di eccellenza scientifica nel mondo e un esempio di sete di sapere per le giovani generazioni di studiosi.
Ma quel legame forte e indissolubile tra Dulbecco e Catanzaro resistette al tempo e agli eventi, venendo ufficialmente sancito dal conferimento, nel 1983, della cittadinanza onoraria.
Oggi, a cinquant’anni dal Nobel allo scienziato nostro concittadino, desidero rinnovare, a nome dell’intera Amministrazione comunale e del Capoluogo tutto, la riconoscenza della nostra comunità per un figlio illustre che ha portato Catanzaro nel firmamento della scienza mondiale.
Il suo impegno, la sua intelligenza e la sua visione hanno contribuito a plasmare la nostra comprensione del cancro e ad aprire la strada a generazioni di ricercatori: un’eredità umana e scientifica di valore inestimabile, che ha trovato il miglior compendio nell’intitolazione a suo nome della nostra Azienda ospedaliera universitaria.
L’auspicio, dunque, è che anche attraverso tale tributo di riconoscenza la città di Catanzaro sappia continuare a lavorare per consolidare il suo ruolo e per costruire un futuro come – ne sono certo – anche Renato Dulbecco avrebbe desiderato.
Anagrafe Lido chiusa
La sede decentrata dell’ufficio anagrafe nel quartiere Lido sarà chiusa al pubblico.
Domani e venerdì per lavori di riqualificazione in corso sull’immobile di via del Mare.
L’amministrazione comunale specifica che tutti i servizi saranno comunque garantiti nella sede centrale di via Jannoni.