Ci si aspetta che un presidio clinico d’eccellenza sia sempre in perfetta efficienza. Nesi suoi uomini e nei suoi mezzi. Ma se i professionisti (pure i migliori) possono sbagliare, anche gli strumenti (inclusi i più moderni e sofisticati) possono gustarsi. Accade, anche se non dovrebbe. E capita, purtroppo non di rado, anche alla Pet del Policlinico di Catanzaro a Germaneto. Come successo in questi giorni o come avvenuto, per lungo tempo, la scorsa estate con la necessità di far intervenite la cosiddetta Pet mobile. Quella cioè trasportata nei centri oncologici a bordo di un apposito camion.
Perché senza, qualunque malato di cancro (o presunto tale, vale a dire un soggetto per cui si sospetta tale gravissima patologia), sarebbe impossibilitato ad avere una corretta diagnosi. Cosa che, pressoché sempre, fa la differenza tra la vita e la morte. Ma al di là di ogni considerazione, ci sono anche e soprattutto le legittime esigenze (pure di natura logistica) delle persone che il tumore ce l’hanno già e dei loro familiari. Che, in Calabria, vengono a Catanzaro dai posti più disparati della regione lungo vie di collegamento spesso da Paese arretrato, proprio per ottenere una precisa diagnosi… computerizzata. Una tomografia a emissione di positroni o appunto Pet, per l’esattezza.
Che, lo ribadiamo, può tuttavia andare fuori uso. In particolare con un massiccio e incessante utilizzo. Ma se questo non si può evitare, si potrebbe almeno far sì che, come ci ha suggerito un lettore a cui auguriamo il meglio ahinoi costretto ad avvalersene, il Cup (Centro unico prenotazioni) fosse dotato di “Avvisi Alert”. Un po’ sulla falsariga delle localizzazioni dei telefoni, in caso di chiamata d’emergenza al 118, quando si riceve l’Sms che trasmette l’esatta posizione all’operatore da smistare subito all’ambulanza con Gps. Non fosse altro perché l’Alert di rottura mezzo diagnostico impedirebbe a gente, anche con grave patologia, di mettersi in viaggio magari alle 4-5 del mattino per essere in ospedale a Catanzaro alle 7 o 8.