Riceviamo e pubblichiamo
“Due auto rubate e finestrini in frantumi per portare via oggetti personali dei
proprietari dei veicoli. È questo il triste bilancio dei furti d’auto e degli atti
vandalici avvenuti nel parcheggio non custodito della Cittadella, ossia quello
destinato alla totalità dell’utenza – lavoratori e visitatori – che raggiungono gli
uffici regionali”. Ne dà notizia il dirigente sindacale del CSA-Cisal Gianluca
Tedesco, che prosegue: “L’ultimo furto in ordine di tempo si è verificato lo
scorso mese di settembre, quando un medico in attività di ‘formazione’
proveniente dalla provincia di Cosenza, al termine del corso si è trovato
davanti all’amara sorpresa di non vedere più la propria autovettura”.
“È deplorevole – fa notare Tedesco – lo stato di perenne apprensione, cui
sono costretti lavoratori ed utenti esterni nel trovare danneggiato, nella
peggiore delle ipotesi, di non ritrovarlo più il proprio mezzo, ogniqualvolta si
recano nel parcheggio della Cittadella regionale. I fatti tristemente narrati non
rappresentano un problema inedito, poiché già nel 2021 il sindacato CSA-
Cisal aveva denunciato i numerosi episodi di furti e danneggiamenti alle
autovetture in sosta.
Tuttavia, nonostante l’allarme lanciato circa tre anni fa,
la situazione non è migliorata, anzi è paradossalmente peggiorata e, negli
ultimi mesi, le ‘vittime predilette’ dei crimini sono stati gli specializzandi del
corso di Medicina Generale che frequentano le lezioni settimanali negli uffici
regionali”.
Il dirigente sindacale ricorda come a stretto giro: “Due auto sono state rubate
e una terza vettura è stata gravemente danneggiata generando paura e
frustrazione anche tra i professionisti in formazione che, esasperati dalla
situazione, hanno vagliato l’ipotesi di disertare le lezioni. Ma quello che fa
particolarmente riflettere è il ‘modus operandi’ dei ladri, ormai consolidato.
Questi ultimi, sapendo di poter agire indisturbati, controllano se all’interno
delle auto ci siano borse o altri oggetti di valore, per poi mettere in atto il
piano diabolico: sfondare il vetro di un finestrino arraffando quello che trovano
all’interno”.
“Non è accettabile – prosegue Tedesco – che un dipendente si rechi sul posto
di lavoro per guadagnare il suo onesto stipendio e, poi, a fine giornata si
ritrovi a subire questi danni (da un punto di vista economico e da un punto di
vista psicologico), visto che i delinquenti non risparmiano neppure gli effetti
personali.
E se da un lato raccomandiamo ai lavoratori di evitare di lasciare in
bella vista oggetti all’interno dell’abitacolo delle auto, l’Amministrazione deve
agire in maniera risoluta nei confronti di un fenomeno che è ormai diventato
dilagante. Sebbene non sia prevista dal contratto del servizio di vigilanza – fa
notare il dirigente sindacale – è necessario che l’Amministrazione regionale
adotti ogni misura necessaria per garantire la sicurezza dei mezzi dei suoi
dipendenti.
Si dovrebbero prevedere delle turnazioni di controllo per
assicurare, oltre al presidio dell’area, anche l’integrità dei mezzi dei lavoratori
e dei visitatori della Cittadella regionale e, sarebbe auspicabile, in alternativa,
installare un sistema di videosorveglianza come deterrente per i
malintenzionati, in attesa della realizzazione dei lavori di riqualificazione
dell’area parcheggio, per la quale è stato annunciato un importante
finanziamento che dovrebbe contemplare la completa messa in sicurezza
dell’area”.
“A tutto ciò si aggiungono – prosegue Tedesco – le spiacevoli conseguenze
dei misfatti: le tracce dell’illegalità sulle vetture restano, infatti, ben visibili
sull’asfalto del parcheggio; i vetri infranti, al pari di ogni altro residuo delle
scorribande, giacciono a lungo per terra. Nessuno pensa a ripulire, nessuno
pensa al decoro dell’area. Più volte abbiamo denunciato anche questa
problematica, evidenziando che chiunque arrivi in Cittadella non può non
notare come gran parte della segnaletica stradale sia usurata, divelta o del
tutto sradicata dalla base e lasciata distesa come ‘arredo’ dell’asfalto. Sembra di essere in un una landa desolata, a poche centinaia di
metri dalla principale sede istituzionale della Regione Calabria.
Abbiamo
sempre detto che l’esterno della Cittadella rappresenta il biglietto da visita
dell’Ente pubblico e, per tale ragione, la realtà dei luoghi che viviamo è
inappropriata. È necessario che i soggetti istituzionali preposti – conclude il
dirigente sindacale – si facciano carico della problematica descritta, evitando
di restare chiusi nel Palazzo. Il sindacato pretende che lavoratori ed utenti
che interagiscono con l’Amministrazione regionale siano tutelati e che i luoghi
in prossimità della Cittadella siano decorosi e sicuri per tutti. Diciamo stop
all’indifferenza!