Catanzaro-SalernitanaCatanzaro-Salernitana

Catanzaro-Salernitana è un po’ un ‘derby’ della paura. In primis in casa granata con la Colantuono-band in piena zona retrocessione. Ma, per una sorta di paradosso, anche in quella giallorossa. Perché se è vero che il Catanzaro veleggia nei playoff. E con la famiglia Noto al timone, almeno secondo noi, non ha alcunché da temere tanto dal punto di vista societario quanto sotto il profilo tecnico, la pressione dell’ambiente sulla squadra era (ed è) molto forte. Soprattutto dopo lo strano (per mille motivi) derby di Cosenza di Santo Stefano. Ecco allora che i punti (meglio ancora se tre) fanno molta gola a entrambe le contendenti. Che hanno la spasmodica necessità di passare, e far trascorrere ai rispettivi tifosi, una lieta fine d’anno. Sarà per questo che ne viene fuori una gara bruttina anziché no per dirla alla Flavio Tranquillo. Ma ecco il consueto film della partita.

Primo tempo:

Questo primo tempo del match delle Aquile è davvero poca cosa, in particolare se confrontato a quello di molti incontri recenti caratterizzati da una pioggia di emozioni. Tant’è vero che tra il 15’ e il 30’ a provare a far gol, ma non certo in un modo trascendentale, è solo il Catanzaro. Lo fa con Iemmello e ancor più Pittarello, che si capisce lontano un miglio come vorrebbe trovare il primo acuto stagionale. Purtroppo per lui, però, il portiere dei campani Sepe la pensa come ovvio diversamente e gli sbarra la strada. Nel prosieguo (sempre noioso) della frazione di gara invece, proprio alla scadere (al 42’ e 51”, per l’esattezza) un difficile pallone ben addomesticato da Pompetti al limite dell’area finisce sulla mano (o braccio, perché neppure i 6 replay proposti da Dazn chiariscono il dubbio) del rivale Hrustic. L’arbitro Perenzoni di Rovereto è a due passi, ma è oggettivamente coperto dai corpi dei giocatori coinvolti nell’azione. Comunque sia, il fischietto trentino indica subito il dischetto. Ma in sala Var rivedono tutto e sentenziano: “Fallo sì, chiaro, fuori area però”. Naturale conseguenza dell’indicazione dei variati di Lissone una punizione dal limite, priva di esiti significativi, su cui di fatto si spegne il parziale.

Secondo tempo:

Il secondo tempo sembra soporifero come la frazione precedente. E invece… . Al 12’ ecco un lampo. E che lampo! Arriva un passaggio rasoterra dalle retrovie che Pontisso tocca magistralmente per Iemmello. Il quale entra in area e fa 10. O meglio: 1-0 per le Aquile e doppia cifra nella classifica cannonieri. Al 39’, inoltre, i conti del match sembrerebbero definitivamente chiusi con largo anticipo. Pittarello troverebbe infatti il suo primo gol (della… liberazione) e, quel che più conta, il raddoppio del Catanzaro. Ma l’ex Cittadella fa gol (nettamente) con il braccio. E dunque non solo gli viene annullata la rete quanto riceve pure un poco gradito cartellino giallo. E la Salernitana? Non pervenuta fino al 96’ quando prima Simy si vede negato il gol del pari da un doppio intervento di Pigliacelli e Antonini e poi gli viene annullato un gol in modo molto dubbio il pareggio di Hrustic.

Conclusioni:

Al di là delll’effetto… derby, il Cosenza ultimo in classifica ci è apparso tre giorni orsono assai più in palla (e grintoso) di una Salernitana che invece oggi ha facilitato il compito dei ragazzi di mister Caserta con una condotta di gara incomprensibile. Rinunciataria e al piccolo trotto anche dopo l’1-0 subito. Poco, troppo poco, per nutrire fondate speranze di salvezza salvo un deciso, netto e incisivo, cambio di passo.

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