Sì procede secondo i piani nell’ormai sempre più derelitta e perduta Catanzaro. Città del Peccato dove continua insomma, apparentemente inarrestabile, l’avanzata del sig. Lavanderia. Uno dei protagonisti del nostro Romanzo criminale. Ma non certo l’unico e neppure il principale, semmai il più… visibile per inopportuna smania di protagonismo che non piace affatto nemmeno al grumo di potere a lui legato. Che però, per affetto familiare o necessità, non può far altro che assecondarlo. Soprattutto adesso. Allorché, dopo un periodo passato a fatica nell’ombra, si è ringalluzzito, avendone ben donde. Perché l’ha scampata bella, anche nel settennio di Nicola Gratteri al vertice della Procura della Repubblica del capoluogo. Mentre ora ha ripreso a marciare a pieno regime, mostrando i… muscoli e dando l’idea di avere una forza persino sovradimensionata rispetto a quella effettiva.

Il piano semplice, ma efficace, per imporre lo stop ai… nemici

Se è vero che Lavanderia non ha (mai) smesso di curare i suoi affari (quasi tutti illeciti, nella misura in cui finanziati con proventi illegali) e a tessere una fitta rete di “teste di legno”, è ancor più vero come allo stato si senta intoccabile. Dopo aver infatti incassato faraonici money back for washing (rimborso per il lavaggio… dei soldi sporchi), è passato dalla modalità “velocità di crociera” a quella “a tutto gas”. In che modo? Sì è lanciato con ritrovato entusiasmo in nuovi investimenti finanziari, che poi sono più o meno gli stessi di prima (occulti, come ovvio), al contempo praticando la vecchia “filosofia” del bastone e della carota con i potenziali rivali o addirittura nemici. Che ha messo sotto velati ricatti e minacce, in certi casi, proponendogli viceversa affari e accordi in altri. Un piano semplice, ma apparentemente perfetto. Intanto perché la gente da poter ricattare a Catanzaro è ahinoi molta. Moltissima, anzi. E spesso più in alto si trova, tanto più cose da nascondere (e/o perdere) ha. Accade allora che chi avrebbe dovuto spazzare via o, quantomeno, frenare la corsa di Lavanderia si è fermato. Tutto d’un botto e in modo a prima vista inspiegabile! E, pur magari avendo già iniziato a dare la spallata al medesimo detestato avversario, ha improvvisamente cambiato idea. E strada.

Ma perché sono scappati i rivali di Lavanderia?

Ma perché i rivali di Lavanderia sono scappati a gambe levate sul… più bello, invece di provare a metterlo Ko? Hanno iniziato a sentir parlare sulla stampa, nei palazzi cittadini della politica e finanche in privati convivii, di temi sensibili quali Agenzie interinali; concorsi; Università cittadina, dove Lavanderia ha peraltro una “preziosa entratura” per l’accesso a informazioni sensibili che valgono oro in termini intimidatori; grossi studi medici, grandi guadagni e decine di posti di lavoro oltre a relativi altrettanti (se non di più) voti. Ecco dunque che qualcuno ha… riflettuto. E pensato: “Ma perché farsi la guerra, se invece si può fare stecca para pe’ tutti”, spartendosi il bottino (pardon, la torta) in parti uguali (o quasi)? Tanto la torta è invitante e gigantesca. E ci sono molte fettone (stra)farcite per chi viene invitato al banchetto. Il quale poi provvederà pure a mettere da parte belle porzioni per i suoi aventi causa.

E chi invece “cocciutamente” ancora si oppone, che fine fa?

E chi invece “cocciutamente” ancora si oppone, che fine fa? Finisce kaputt! Lavanderia, infatti, agisce… coperto. In primis agendo in “nome di Dio”, a cui s’inchina pubblicamente mentre delinque per la gratitudine del prete e la stima degli astanti; con la protezione delle solite immarcescibili conventicole locali e sulla scorta di… ricchi premi e cotillon. Questi ultimi elargiti per oliare certi meccanismi, subornando quanti poi li devono far girare a piacimento del munifico burattinaio. Rovescio di tale medaglia è però il fango gettato addosso a quanti viceversa non si… abbeverano. Come? Tramite Il Prestanome Quotidiano, innanzitutto. Giornale presto nelle edicole catanzaresi in cui il direttore (pure fittizio editore, vero come una banconota da 6 euro) noto a tutti nell’ambiente come Olindo è pronto a sparare a palle incatenate (eterodiretto dal suo padrone Lavanderia e dal suo capo Rosa. Nome su cui ci viene subito da esclamare a pieni polmoni: “Fora e ‘ca”. intraducibile!). E del resto come potrebbe essere altrimenti se è in azione una coppia (clandestina, per giunta) tolta dal Fondo per la Disoccupazione e restituita a… nuova vita dall’anonimato in cui era sprofondata. Ma a cosa si deve tale… ripescaggio dalle nebbie del passato dopo un lungo embargo?

Ma a che servono esatramente Olindo e Rosa?

Ma esattamente per quale ragione, Lavanderia ha tolto dalla… formalina gli ormai quasi dimenticati Olindo e Rosa? Intanto perché, se (a lui) serve, sa essere un padrone generoso con chi lo asseconda in ogni desiderio. Basta solo farlo felice, insomma. E questo gli va riconosciuto, per amore della verità! Sì, ma non divaghiamo: che deve fare la “coppia felice” dopo il tenero ricongiungimento? Semplice, mentre Rosa sbrigherà altro, Olindo dovrà dare addosso (a comando, of course) al sindaco Nicola Fiorita e forse anche a quella parte di un certo Partito (una parte piccola, disorganizzata, con poche forze e addirittura lontana) che… non ci sta! Salvo non si mettano d’accordo pure loro. Difficile, però. Perché c’è una profonda incompatibilità di fondo e interessi reciproci che possono convergere per periodi troppo brevi e accordi troppi limitati. Cosa che rende tutto maledettamente difficile. Senza contare il desiderio di vendetta di Lavanderia, che di Nick non si fida più. E nemmeno di quella rappresentanza dirigenziale partitica (legalitaria), a lui ostile, da cui pare “antropologicamente diverso”. E comunque per Lavanderia, soprattutto Fiorita, è un ingrato di cui, ribadiamo, non si fiderà (mai) più. E allora presto via alle disamine (su commissione) e agli scoop (per grazia ricevuta) de Il Prestanome Quotidiano contro l’inviso Nick.

Il “Metodo Boffo” in salsa catanzarese è articolato

E se non dovesse bastare l’operato de Il Prestanome Quotidiano, essendo peraltro un giornale già “sputtanato” da ancor prima di esistere? Sì passerebbe allora al più incisivo “Metodo Boffo” (da Wikipedia: locuzione utilizzata nel linguaggio politico e giornalistico per indicare una campagna di diffamazione a mezzo stampa che si basa su fatti reali uniti a falsità e illazioni, il cui fine è screditare un avversario. Ma, soprattutto, creare un diversivo mediatico per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica da temi altrimenti scomodi). Il Prestanome Quotidiano verrebbe cioè subito ripreso, e spalleggiato, dall’amico di Cosenza e da quello lametino, tanto per gradire. Due “giornalisti”, a completa disposizione, con un metro di pelo (e non solo quello) sullo stomaco. Chiaro avviso ai… naviganti, quindi.

Il piano politico “segreto” di Lavanderia

Tra un ricatto e un’alleanza, una minaccia e un patto, Lavanderia pensa dunque di poter allungare, ormai quasi indisturbato, i suoi tentacoli sulla città. Indisturbato, però? Non proprio! Perché di nemici e avversari, potenti e meno potenti, ne ha ancora. Pochi, magari, ma che per un motivo o per un altro non si piegano! E non è affatto un bene per lui, che nella struttura politico-affaristica-criminale creata, in apparenza perfetta, qualche punto debole ce l’ha. Anzi, più d’uno. Tanto che, paradossalmente, basterebbe un granello di sabbia nell’ingranaggio per far inceppare il motore. Come? Ad esempio stoppando il cammino del suo prestanome politico. Che gli necessita come il pane, essendo lui stato dichiarato impresentabile dal suo partito. Eccezion fatta per la periferica e insignificante, agli occhi di Roma, dimensione cittadina. Il prestanome politico, che Lavanderia vorrebbe portare molto in alto per tirarne poi i fili finché può, è dunque sempre ad alto rischio. Benché si tratti di uno scaltro personaggio che gioca la sua partita, anche a scapito di Lavanderia stesso. Ed è tanto dire!

Lavanderia: leone indomabile o tigre di carta?

Ma Lavanderia è un leone indomabile o una tigre di carta? Abbiamo una certezza: il giochino politico che ha messo su da tempo per ora funziona. E, per paradosso, serve a lui, ma anche a molti altri. Sappiamo però (e in futuro vi diremo di più in merito) che qualcuno, un “pezzo grosso” (o, meglio, più  d’uno), glielo saboterà. Succederà non appena il clima politico si farà rovente. In vista di elezioni (a cominciare proprio dalle Regionali 2026), avendone le armi per far cadere tutto e tutti rovinosamente. E poi potrebbero sempre esserci clamorose sorprese, persino in una Città del Peccato come Catanzaro. Questo perché a vivere a lungo una certa vita ti può sempre capitare qualcosa di… sgradevole. Basti pensare, ad esempio, a chi era “millemila” volte più potente di Lavanderia. I cugini Nino e Ignazio Salvo, tipo. “Viceré” della Sicilia, i quali da vassalli di un certo Giulio Andreotti finirono nella polvere assai prima che la stella del loro nume tutelare smettesse di brillare nel firmamento italiano e internazionale.

E poi? E poi c’è Cattelan! No, in realtà, ci siamo infine noi che vi sveleremo in anticipo ogni mossa di Lavanderia, di cui verremo a conoscenza, per… depotenziarla

E poi? E poi c’è Cattelan! No, in realtà, ci siamo infine noi. Solo noi. Molto, molto, di meno rispetto a Cattelan, quindi. E lo diciamo purtroppo per voi, cari amici lettori. Ma seppur non siamo la stessa cosa del citato noto conduttore televisivo, come ovvio, con irriverentemente.com/ vi sveleremo in anticipo ogni mossa di Lavanderia, di cui verremo a conoscenza, per… depotenziarla. E fregandocene altamente del suo irrefrenabile desiderio di vendetta. Perché noi, eventualmente, ci ritiriamo in maniera definitiva dalla… partita o ci stiamo dentro fino alle estreme conseguenze. Ma mai restando con un piede dentro e uno fuori per paura o viltà. O, peggio, vivendo sotto schiaffo! To be continued… E per chi vuole, ecco le puntate precedenti del nostro Romanzo criminale. Che come a tutti noto è solo un’opera di fantasia! Perché mai, nella ridente Catanzaro, potrebbero verificarsi queste brutte cose (leggi qui: irriverentemente.com/?p=12710 e qui: irriverentemente.com/?p=12137).

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