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Riceviamo e pubblichiamo

Una serata di grande emozione e riflessione al Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico, dove la giovane e talentuosa regista Carolina Pavone ha presentato il suo primo film, “Quasi a casa”. L’opera, proiettata in anteprima alle Notti Veneziane durante l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è stata accolta calorosamente dal pubblico catanzarese.

Il film racconta una storia di crescita e riflessione, toccando temi profondi come la paura di rischiare e il desiderio di realizzazione personale. Pavone, solare e autentica, ha condiviso con il pubblico il suo percorso artistico e umano, sottolineando come l’opera nasca da un confronto con le proprie paure e incertezze: “Ho cercato di raccontare la storia di ciò che ho vissuto mentre lavoravo al mio primo film. Dentro di me c’era una grande voglia di cimentarmi in questo lavoro, ma anche una paura profonda di non essere all’altezza. Da questo sentimento è nato il personaggio di Caterina, la protagonista del film”.

Durante l’incontro, la regista ha riflettuto sull’importanza del rischio nella vita e nel cinema: “Senza rischi si rimane in una zona di comfort che non ti stimola. Le difficoltà sono spesso il punto di partenza per creare qualcosa di nuovo e sorprendente”. Ha poi parlato della magia del set, dove gli imprevisti possono diventare occasioni creative: “Le soluzioni trovate in quei momenti spesso superano le idee iniziali”.

Non sono mancati momenti personali, come il legame di Pavone con la Calabria e Catanzaro, terra d’origine dei suoi genitori. La regista ha raccontato di aver pensato di girare alcune scene del film proprio in Calabria, progetto che purtroppo non è stato realizzato per motivi di budget, ma che resta nei suoi desideri futuri: “Mi piacerebbe molto tornare a lavorare qui”.

L’incontro si è concluso con una riflessione sul concetto di “casa”, tema centrale del film e della vita della regista: “Casa è il luogo in cui ti senti al sicuro, dove la tua identità si riflette in ciò che sei diventato”. Pavone ha raccontato di aver scoperto la sua passione per il cinema alla fine del liceo, dopo aver visto Bianca di Nanni Moretti, regista con cui ha avuto l’onore di lavorare: “Incontrarlo è stato incredibile, ho potuto rubare il mestiere con gli occhi”.

Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Comunale, ha sottolineato l’importanza di questi incontri, che offrono al pubblico uno sguardo privilegiato sul processo creativo dietro i film: “Con questi eventi vogliamo far raccontare dai protagonisti ciò che ha dato vita all’opera. È una dimensione che va oltre lo schermo e arriva direttamente allo spettatore”. Ha poi annunciato nuovi progetti per il prossimo anno, svelando che il Teatro Comunale ha investito in un nuovo proiettore e inaugurerà la galleria con tante sorprese: “Sarà un anno davvero speciale per il nostro cinema”.

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