Una poesia che sottolinea un appuntamento fisso. Irrinunciabile per tutti. O quasi. Simile, cioè, all’appuntamento estivo di Nicola Fiorita. Che non vi si può sottrarre. Così come non lo si può fare “ogn’anno, il due novembre, (quando, ndr) c’è l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero”. Sì, avete indovinato. Questo è il primo verso della celeberrima ‘A Livella. Di Totò. Che rimarca come, appunto ogni anno, nel giorno dei Morti ci si debba recare, o meglio ci si dovrebbe recare, al Campo Santo. Certo, mica è obbligatorio farlo proprio il 2 novembre. Ma quasi tutti, giorni prima o dopo, al cimitero ci vanno. Perché come si fa a non portare un saluto a un familiare, un parente o un amico scomparsi, nel periodo in cui il calendario per così dire li omaggia? E come potrebbe invece fare il sindaco di Catanzaro d’estate, quando la sua Amministrazione festeggia il ‘compleanno’, a non accontentare chi lo tiene in sella: il vero capo del Comune Antonello Talerico. Che dispone di una schiera di consiglieri tali da poter fare la voce grossa e quand’è il momento batte cassa. Politica, s’intende.
L’ennesima “bussata” a Nick del vero dominus Talerico
Una ‘bussata’, quella talerichiana, arrivata puntualissima, anzi con largo anticipo, pure quest’anno. E con a oggetto il quarto assessore al folto gruppo talerichiano. Istanza che però fa vacillare il sindaco. Il quale vuole salvare la faccia con l’amico, peraltro neo-eurodeputato, Mimmo Lucano e il suo nuovo partito di riferimento: Sinistra Italiana. A cui verosimilmente chiedere al momento opportuno una candidatura per il Parlamento. Che sarebbe imbarazzante venisse concessa dallo stesso partito a un Fiorita a capo di una Giunta per metà di destra. Tanto che lo scaltro Nick avrebbe in serbo una delle sue solite alchimie, utili a salvare capra e cavoli, per cui noi non a caso lo abbiamo ribattezzato: il Mago!
Ecco cosa vorrebbe fare nello specifico il sindaco
Ma ecco cosa vorrebbe fare nello specifico il sindaco: cambiare un solo assessore; confermarlo al centrosinistra con un suo fedelissimo messo al posto di Raffaele Scalise dall’ambito dirigenziale a quello politico; placare gli appetiti talerichiani, senza dargli ulteriori assessorati ma con la poltrona di vicesindaco, e infine far passare il messaggio che il Pd ha due membri in Giunta con Giusi Iemma e Marina Mongiardo malgrado abbia appena altrettanti consiglieri.
Di cui una, Igea Caviano, per di più assai vicina al sindaco e persino pronta a transitare in Cambiavento. E che, dicono inoltre i ben informati, proprio per questo lo ha assecondato votando Lucano alle recenti Europee. Il problema, però, è che comunque vada a finire stavolta qualcuno di peso ci rimette la faccia, e non solo, tranne curiosamente Mongiardo. Succederà infatti che se Fiorita, come sempre, per necessità accontenterà il dominus dell’Amministrazione Talerico, la Giunta comprenderà ben 4 elementi di destra.
Una sconfessione pure per Fiorita stesso, a cui però di questo interessa poco o nulla; se invece gli desse la poltrona di vicesindaco, neppure se lo vediamo ci crediamo conoscendo Iemma che sarebbe capace di imbullonarvisi, umilierebbe proprio quest’ultima e i Dem. E se infine non venisse incontro a Talerico… . No, questo no, perché è semplicemente impossibile. Restano, tuttavia, le varie altre ipotesi in campo.