Luca MassimiLuca Massimi

Il match valido quale canonico anticipo del venerdì della 13. giornata di seconda serie, in programma stasera tra Catanzaro e Pescara, sarà diretto da Luca Massimi della sezione Aia di Termoli (Cb). Designazione che rappresenta, forse, un regalo di compleanno del “grande capo” Gianluca Rocchi all’affidabile fischietto molisano. Che, festeggiando i suoi 37 anni domenica (è infatti nato il 23 novembre 1988), magari è stato lasciato a casa per il weekend, vero e proprio, per stare in famiglia e non quindi lontano centinaia di Km dagli affetti più cari. Malgrado qualsiasi arbitro che si rispetti, pure di Terza Categoria, voglia sempre arbitrare. Persino a Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta e Ferragosto, prima di tutto per passione. Poi per carriera. E noi sappiamo bene, credeteci! Senza contare che Massimi appare un po’ in caduta libera dopo un precoce esordio nell’Olimpo della A ad appena 31 anni e 3 mesi in un Sampdoria-Cagliari di tutto rispetto a fine febbraio 2019. Da allora 37 i gettoni di presenza accumulati in massima serie. Ma di cui ancora nessuno in questa stagione e appena 2 la scorsa, con un’involuzione che lo dovrebbe far preoccupare tanto dopo le 30 partite gestite in meno di 3 anni da fine ottobre 2021 a inizio aprile 2024. Cosa per cui è passato dall’essere papabile internazionale a elemento di penultima, se non ultima, fascia. Che con la gara odierna è a quota 77 partite in B, di cui 6 consecutive da agosto scorso a ora. Troppe per un 7. anno Can

Massimi e i suoi inizi sempre incerti, nei… polverosi campi del Molise così come in A

Va subito detto che, facendo un assai lungo passo indietro, Massimi è partito ad handicap tanto nei primi anni di attività nelle categorie inferiori regionali quanto poi alla Can in tempi più recenti. Da giovanissimo, infatti, fu picchiato e minacciato da un calciatore e dal padre di quest’ultimo dirigente della società in cui militava il focoso e violento figlio. Mentre a poco meno di 32 anni al Bentegodi di Verona, nella partita Chievo-Salernitana, diresse così male da rischiare di essere dismesso già a metà 2021. Ma quello era per lui un periodo oggettivamente molto difficile a causa dei problemi di salute della moglie, a cui peraltro quando erano fidanzati aveva promesso che se fosse arrivato almeno in B l’avrebbe sposata. Cosa che poi ha fatto, essendosi quei problemi gravi di salute nel frattempo per fortuna risoltisi.

Dopo gli “inciampi”, la grande ascesa

Dal disastro della città scaligera, però, altro che pensionamento anticipato per il buon Luca. Semmai grandi soddisfazioni. Che hanno fatto da eco a tanti precedenti riconoscimenti: Premio Sportilia 2017 e Luca Colosimo 2018 ai tempi della C, categoria di cui è stato il miglior prospetto d’Italia. Ma in precedenza: la sua scalata in appena 4 anni dai tornei giovanili locali ai campionati nazionali. E vanta pure una direzione all’estero. A Cipro, per l’esattezza. Nell’ambito della collaborazione chiesta all’Aia dalla Federcalcio isolana. Senza contare, soprattutto, il record di esser stato il primo Ddg nato in Molise ad arrivare in A. Adesso sogna, quindi, di arbitrare un big-match di massima serie, il badge da internazionale e, per sua stessa ammissione, il debutto in Champions. Esordio per cui bisogna però non solo essere un fischietto inserito nei ruoli Fifa, quanto pure nelle prime due classi di merito. Ovvero le vecchie Top e First Class. “Tanta roba”, insomma. Obiettivo dunque nient’affatto facile da raggiungere. Anzi, quasi una sorta di miraggio.

L’unico precedente in B con il Catanzaro dopo la revoca del match di Mantova ad aprile scorso per la morte di Papa Francesco

Riguardo infine ai precedenti con il Catanzaro, l’unico fatto registrare finora con le Aquile in B risale a 10 mesi fa. E, più precisamente, al 12 gennaio a Bolzano. Nel match contro i locali del Sudtirol, terminato sul punteggio 1-1 con l’errore di Pietro Iemmello dal dischetto al 6’ di recupero del primo tempo (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=10695). Viceversa, a proposito dell’incontro in programma ad aprile nella ricorrenza di Pasquetta tra Mantova e giallorossi per cui fu pure lui a essere inizialmente designato, va detto che, come arcinoto, fu revocato al pari di ogni altra manifestazione sportiva in previsione quel giorno per la quasi concomitante morte di Papa Francesco. Ma il recupero dello stesso incontro, che avvenne il 12 maggio successivo, fu affidato al suo collega Gianluca Aureliano di Bologna.

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