Riceviamo e pubblichiamo
USB Sanità Catanzaro dissente da sproporzionato aumento della tassa di iscrizione all’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) della provincia di Catanzaro, che nel 2025 ha raggiunto la cifra di 105 euro.
In pochi anni, la tassa è aumentata da 45 euro a 75 euro, fino agli attuali 105 euro, un incremento che rappresenta un vero e proprio salasso per gli infermieri.
Mentre molte organizzazioni sindacali si rifiutano di firmare il Ccnl per l’insufficienza delle risorse destinate agli aumenti salariali, l’OPI di Catanzaro pensa bene di chiedere questo maggiore sforzo economico ai propri iscritti.
A rendere ancora più evidente la discrasia, basta un confronto con altre categorie: la tassa di iscrizione all’Ordine dei Medici è attualmente di 115 euro, solo 10 euro in più rispetto a quella degli infermieri, nonostante il divario di retribuzione tra le due professioni sia enorme.
Inoltre, la tassa dell’OPI di Catanzaro supera di oltre il doppio la media nazionale e regionale, che si attesta intorno ai 50 euro annui.
USB Sanità si chiede perché gli infermieri iscritti all’OPI di Catanzaro debbano pagare più del doppio rispetto ai colleghi di altre province? E come verrà impiegata la somma raccolta?
Una domanda più che legittima, vista la (asserita, ndr) scarsità dei servizi offerti.
Ma il problema non è solo economico: Ricordiamo, infatti, le contestazioni (anche per via legale, ndr) mosse per le elezioni dell’attuale Consiglio OPI.
USB Sanità chiama alla mobilitazione al grido: “boicottiamo la tassa!”. Di fronte a questa decisione, invitiamo tutti gli infermieri iscritti a ribellarsi e a non pagare la tassa di iscrizione annuale nel 2025.
E chiediamo formalmente l’immediato ritiro di questo aumento. In caso contrario, USB Sanità promette battaglia sin da subito contro quello che ritiene un sopruso, una vera e propria provocazione agli infermieri della provincia di Catanzaro.