Congresso Pd LidoCongresso Pd Lido

L’avvocato Francesco Pitaro si sarebbe attestato poco sotto al 35% (34,71%) nel voto per il congresso provinciale di Catanzaro nel solo capoluogo. Mentre a Lamezia Terme e da altre parti nel territorio di riferimento si voterà ancora. Oggi, ad esempio. Fin qui la “fredda” cronaca politica della competizione nelle urne. Che però apre un… mondo. Volete infatti (cari amici lettori) un confronto, soprattutto elettorale (interno o… esterno che sia), nel Pd senza veleni e spaccature laceranti? Bene, cambiate partito! Altrimenti, c’è poca speranza, per voi.

La tesi dei pitariani

Quello che sostengono i pitariani è semplice: “Abbiamo lottato a mani nude. Ci siamo basati sulla forza e l’attivismo di un manipolo di volenterosi e in città abbiamo quasi tenuto testa ai rivali”. Va precisato, a riguardo, che i pitariani erano tutti senza cariche istituzionali. Al massimo potendo vantare qualche carica, sebbene importante, di partito. Come, ad esempio, i membri dell’assemblea regionale, Alessio Sciarrone, e dell’esecutivo cittadino, Giuseppe Risadelli. Poi, si dice, insieme a loro tra i “volti noti” del Pd locale il sindacalista Cgil Bruno Talarico; l’ex consigliere comunale (ai tempi di Rosario Olivo sindaco, 15 anni fa cioè) Andrea Ranieri e Rossana Neri (già commissario dei Democrat dei Tre Colli insieme ad Antonio Prunestì, in quota proprio Jasmine Cristallo ma poi evidentemente allontanatasi da lei). E il resto? Nisba! Tutti contro.

La corazzata Gallello-Vescio, pardon Alecci-Cristallo

Tutti i circoli catanzaresi, con in testa il segretario cittadino Antonio Calogero, sarebbero stati pro Gregorio Gallello (in ticket con Lidia Vescio), scelto appunto per il vertice provinciale dalla nuova coppia politica formata dalla dirigente nazionale Jasmine Cristallo e dal consigliere regionale in carica Ernesto Alecci. Al cui fianco ci sarebbero stati anche la collega a Palazzo Campanella di quest’ultimo Amalia Bruni (alfiere Dem e dell’intero centrosinistra nella corsa alla presidenza della Regione a inizio ottobre 2021, di cui peraltro Vescio è una componente della struttura), la prof Aquila Villella, l’ex sindaco Giovanni “Giannetto” Speranza e un blocco di altri autorevoli esponenti politici dell’area lametina. Una compagine, sempre secondo i soliti immancabili boatos, nient’affatto incline a sposare il progetto di candidatura a prima cittadina (per il centrosinistra, of course) di Lamezia di Doris Lo Moro (poi sconfitta dal competitor di centrodestra, Mario Murone). Ma non è finita qui, perché non vanno dimenticati i consiglieri comunali di Catanzaro Gregorio Buccolieri (nuovo capogruppo Pd a Palazzo De Nobili) e Igea Caviano, l’assessore Irene Colosimo e (da qui iniziano i… famosi veleni di cui sopra) la vicesindaco Giusy Iemma.

Iemma (quella del gruppo composto anche da Celia) con Critallo? Nel Pd, why not…

Si dice che nel circolo di Santa Maria (ma con un ruolo di Arci non trascurabile, per la verità) e a Lido (sempre con altri “semplici” esponenti) Iemma avrebbe “lavorato” per il 31 a 13 finale, se i nostri dati sono esatti, pro Gallello versus Pitaro. Una decisione che, se confermata, sarebbe per certi clamorosa, però. Perché una Iemma, parte attiva e pare beneficiata in termini di centinaia di voti a favore alle Amministrative del capoluogo 2022, dall’unione (in virtù del criterio della cosiddetta preferenza di genere) con l’ex capogruppo Dem in Comune Fabio Celia (peraltro suo grande sponsor anche per la poltrona di numero due di Nicola Fiorita al De Nobili) avrebbe parteggiato proprio per chi lo stesso Celia lo ha di fatto messo alla porta del partito. Una Cristallo che lo ha cioè costretto (in buona sostanza, trascurando quindi la forma e i sofismi della politica-politicante) a uscirne, transitando poi nel Misto al civico consesso. C’è chi sostiene, tuttavia, che l’ancora solidissimo asse Iemma-Celia (con la prima candidata alle Regionali ‘26 e il secondo al solito nel ruolo di suo grande capoelettore-sostenitore) avrebbe bisogno di un posto nel listino dell’aspirante governatore del centrosinistra. Che, però, non è detto sia del Pd ed è detto, meno ancora, vinca di sicuro. Ma, tant’è!

La guerra per le Regionali ‘26 e il riassunto delle puntate precedenti nei link dei nostri “vecchi” articoli

La partita per il congresso provinciale importa poco, tutto sommato. La vera sfida è già per le Regionali dell’autunno ‘26 per cui davvero ci saranno “fuoco e fulmini” (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=18260, con all’interno il “ricco carnet delle puntate precedenti”). Perché l’obiettivo è trovare un posto al sole per Palazzo Campanella. Vedi Iemma, sembrerebbe. E un Pitaro in mezzo alle… scatole sarebbe assai scomodo. Solo che ora, con questo risultato per lui in città, sarà più difficile levarselo di torno. O no? Noi, con il Pd in ballo, ancora non ci sbilanciamo. Ma una cosa vi assicuriamo, vi faremo divertire con le tante notizie sul “caso” di https://irriverentemente.com/ (sempre date nel nostro inconfondibile stile)

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