Catanzaro-Palermo non è certo il classico testa-coda. Ma poco ci manca. Perché alla 9. giornata, ovvero ad appena un quarto della stagione regolare di serie B, i padroni di casa vogliono trarsi rapidamente fuori dalla zona calda della classifica, iniziando a dare ben altro senso al loro torneo, mentre gli ospiti intendono proseguire l’inseguimento al primo posto che, al pari del secondo, alla fine fa rima con promozione in A dalla porta principale. Categoria che una società milionaria come quella rosanero brama. Senza se e senza ma. Adesso, però, spazio al… pallone che rotola con il consueto film della partita.
Primo tempo:
Petardo lanciato dagli spalti, a parte, che costringe l’arbitro Luca Pairetto di Nichelino (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=23191) a uno stop fuori-programma, al 6’, nel primo quarto d’ora del match tra Catanzaro e Palermo accade poco. Almeno sotto il profilo dei tiri verso le rispettive porte. Molto gioco di manovra e densità, come si dice nel calcio moderno, ma nessun altro… fuoco d’artificio sulla falsariga di quelli come premesso viceversa prodotti dai tifosi giallorossi. Al 15’ in corso, però, Diakitè con una bella iniziativa personale e un tiro a giro, vaga imitazione di uno marchio di fabbrica dell’ex campione del Napoli e della Nazionale Insigne, chiama il portiere avversario Pigliacelli a una parata non banale. Che peraltro ripete al 24’. Stavolta su Segre. E le Aquile calabresi? Provano a rispondere con il solito inarrestabile Cissè e, in particolare, con Iemmello che alla mezz’ora, approfittando di un clamoroso errore di Peda, per poco non “buca” Joronen. Ma non centra il bersaglio grosso. Così come fa al 45’, quando su angolo al… bacio di Di Chiara nell’occasione centra invece Joronen. Ma è solo il preludio del gol, siglato in pieno recupero dall’ispiratissimo Cissè. Finisce in pratica qui, malgrado qualche altro scampolo di gioco, il primo parziale con i sostenitori catanzaresi che fanno, com’è giusto e comprensibile sia, festa grande.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e il Palermo, messo sotto sul piano del gioco dai meno quotati rivali nel primo tempo, sembra ancora frastornato dal gran gol di Cissè. Comunque ci… prova, a turno, con Diakitè, Ranocchia e Pohjanpalo. Ma non è che faccia scintille. Anzi. Mentre, sul fronte opposto, è ancora Iemmello, stavolta imboccato da Pontisso, che per poco non mette una seria ipoteca sulla partita con il punto del 2-0. Al 18’, inoltre, rete annullata allo stesso Re Pietro per netto fuorigioco. Mentre al 21’ Palumbo minaccia Pigliacelli, che ancora una volta si salva deviando in angolo. Portiere giallorosso in gran spolvero, dunque. Come quando esce in presa alta sicura su cross di Augello. Ma pure il collega di “Piglia”, Joronen, si guadagna la pagnotta. Eccome! E anche al 36’ vince la sfida, nella sfida, con Iemmello che lo costringe ad esaltarsi ancora una volta. Al 42’ Pohjanpalo, servito dal corner, di Palumbo arriva tardi all’appuntamento con la sfera e grazia il Catanzaro.
Conclusioni:
Le Aquile, incerottate, di questo loro un po’ balordo avvio di stagione vincono contro una big del campionato: il Palermo. Stupore? Al contrario, per quanto ci riguarda. Serenità, invece. Perché come da noi scritto lunedì scorso (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=23054) con la famiglia Noto al timone societario, fin quando almeno avranno voglia di continuare, non si può… salire ma neppure… scendere troppo. Storia di ogni anno, del resto. Sempre a nostro avviso, quantomeno fin quando la stessa proprietà non avrà a disposizione uno “stadio vero!”. Un impianto, cioè, che gli permetta di poter programmare seriamente il salto di categoria. Scelta più che legittima!
Catanzaro-Palermo