Riceviamo e pubblichiamo

La raccolta di firme per sensibilizzare l’attenzione in merito agli abusi avvenuti nel novembre del 2024 traroccelletta e squillace lido, nell’OASI MARINA Scolacium, ha raggiunto quasi 3.700 firme.

Il sito naturale è stato dichiarato zona Z.S.C. (zona speciale di conservazione) soprattutto in seguito alla presenza e alla nidificazione della specie protetta di tartarughe marine Caretta Caretta, ma anche per la presenza di numerose specie di animali selvatici, volatili stanziali e migratori e per i sentieri fitti di macchia mediterranea e sottobosco, impreziositi da veri e propri tappeti floreali del giglio di mare (Pancratium Maritimum).

Per motivi del tutto oscuri e che sono ancora oggetto di indagini, nella zona in questione, nella pineta, come anche nella zona a ridosso della spiaggia, nel sottobosco e in tutti i sentieri naturali, un gruppo di operai, senza alcuna tuta/divisa, hanno in brevissimo tempo stravolto e reso irriconoscibile l’intero paesaggio.

In seguito a denunce di privati e si associazioni sono apparsi cartelli e sigilli che dichiarano la zona e gli stessi mezzi usatii sottoposti a sequestro penale.

Ora se la zona è un oasi naturalistica Z.S.C. e come tale vi sono vincoli paesaggistici e flori-faunistici, ci chiediamo come sia stato possibile autorizzare questo taglio selvaggio e indiscriminato autorizzato da giugno 2024.

Chi ha autorizzato davvero un simile scempio?

Per almeno trent’anni questo spazio è rimasto incorrotto e selvatico nella sua bellezza, da quando è stato dichiarato “OASI” improvvisamente ha attratto attenzioni particolari?

Che fine hanno fatto le migliaia di tronchi di alberi tagliati senza alcun motivo?
Ricordiamo che nelle OASI MARINE e zone ZSC è proibita ogni azione di impatto antropico, caccia, pesca, taglio di alberi e piante e persino la percorrenza su mezzi motorizzati…

Tutto questo è stato infranto e non rispettato.
Ricordiamo inoltre che il PAESAGGIO è un BENE COMUNE ovvero è parte integrante del patrimonio culturale, cioè dell’eredità storica della collettività e come tale è considerato dalla Costituzione italiana, che lo associa nella tutela al “patrimonio storico e artistico della Nazione” (Art. 9).

Ancora una volta, nel nostro territorio i doni che la Natura ci ha elargito, sono considerati merce (i tronchi sono stati venduti a qualche impianto a biomassa?

E il ricavato a chi andrà?) e tutto quello che dovrebbe essere salvaguardato e tutelato incontra le mani di esseri senza coscienza e rispetto.

Il comune di Squillace e la Regione Calabria che parte hanno giocato e giocano in questa tragica partita?

OPAT Osservatorio Permanente Ambiente e Territorio

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