Finito, finalmente, l’ennesimo rito pagano catanzarese della “panzata” in compagnia (leggi qui: https://irriverentemente.com/ e qui: https://irriverentemente.com/?p=21876 il nostro breve resoconto delle prime due serate). Una Notte Piccante, ovvero tre giorni di bagordi per le vie del centro storico con addirittura una scuola pubblica chiusa, disagi a viabilità nell’intero weekend di… festa, assenza di parcheggi per alcuni residenti e trasporti dedicati con tante lacune al di là della solita immancabile propaganda di regime. Nulla di irregolare, però, fino a prova del contrario, per carità. Ma vivaddio il sacrosanto, ancora costituzionalmente garantito, diritto di critica: ineludibile, grazie al Cielo Soprattutto per chi giudica questi riti collettivi, come noi di https://irriverentemente.com/ “panzate” in salsa catanzarese, appunto arricchite (si fa per dire) da occasioni di intrattenimento, in stile sagra di paese, e parentesi pseudoculturali.
Il valore intrinseco della “festa”, mazzicogna a parte
Non si mangia solo in queste feste. No, non sia (mai) detto! Ci sono gli eventi. I… grandi eventi. Quelli di intrattenimento in primis. E poi ecco le rassegne culturali. Meglio pseudoculturali, però! Perché svolti davanti a un pubblico fatto di persone quasi tutte a pancia strapiena e spesso con tanta birra e vino in corpo, che sapete quanto possa essere attenta al… dibattito tra ventate di profumo (si spera) di buon cibo (si auspica) e vicina eco di musiche e… canti. Ma la vera chicca è un’altra: i premi in… famiglia. Patetici e con il peso specifico del regalo fatto dal figlio affettuoso e attento alla Festa della Mamma, “ricambiato” poi al compleanno dalla stessa “genitrice”. Perché di questo si tratta con dei… sudditi che omaggiano adoranti un munifico padrone. Figurati! Chissà, infatti, che fine faranno gli oggetti consegnati, appena 15 minuti circa dopo la consegna. Saremmo curiosissimi di saperlo!
Come si fa a non criticare, cari soliti lecchini che ve ne dolete perché voi siete obbligati solo a lodare?
Alla luce di quanto finora scritto, come si fa allora a non criticare questo Carnevale fuori stagione, di poco dissimile a una delle tante festicciole rionali del capoluogo, se non piace. E se soprattutto si è persino in parte costretti a pagarlo con le proprie tasse, potendolo quindi criticare liberamente per di più non avendo ordini di “scuderia da rispettare” a differenza di mille altri. Un po’ come cogliamo l’opportunità per fare, in modo telegrafico, relativamente a un altro recente evento, elegante e benefico (?), su cui non abbiamo contezza di eventuali contributi di enti, per cui però ci viene da esclamare amaramente: “Ma a mangiare in piazza dove vai, se la loggia non ce l’hai?”. Considerate le tante officine massoniche presenti, con altri “vip” assortiti senza… squadra e compasso (pochi, però), quasi al gran completo con tanto di venerabile in testa e foto social ricordo. Ma è la triste realtà di una “città del peccato”, Notte Piccante a parte (ci mancherebbe etichettarla quale fonte del degrado locale, sarebbe ridicolo!), in cui tutto si mischia e si confonde. Dove, cioè, dalla politica, di destra e sinistra, a tutto il resto serve solo che si stia compatti dalla stessa parte. Basta che non manchi la mazzicogna! Basta, insomma, che si lecchi il cu@o giusto, meglio se decine, del potente politico, imprenditore, massone, faccendiere, religioso che conta e ci può servire per trovare posto al metaforico ricco banchetto cittadino! A cui tutti sono ipocritamente amici.
I turiferari di regime, i sedicenti giornalisti, che pena!
Ma in mezzo a tutte queste “varie umanità” catanzaresi e a tanta bella gente radunata insieme, sebbene in molti casi con invece patetiche vite alle spalle e davanti a sé seppur con l’imperativo categorico di salvare le apparenze a ogni costo, possono mancare certi nostri sedicenti “colleghi”? Soprattutto quelli raccomandati da tutto l’arco costituzionale (tanto in cima ai Tre Colli destra e sinistra sono spesso la.. stessa cosa) per arrivare al “posticino pubblico salvavita”, per poi coltivare l’hobby del giornalismo su… commissione e al servizio del potente di turno, che si sentono pure bravi e fighi. E si mostrano così, nudi e crudi, mentre esternano sui social, neppure con la foglia di Fico di una parvenza di dignità, ostentando addirittura superiorità morale senza vergogna! Perché se ancora andasse di moda la vergogna, saremmo almeno dieci passi avanti. E invece… si parla, anzi si scrive pure, senza pudore alcuno, come se certe sordide storie personali non si conoscessero, dopo decenni passati in un paesotto piccolo-piccolo da finti indipendenti ma sempre a novanta gradi. Pure, udite udite, in senso letterale con partner dallo stomaco forte e il gusto dell’orrido. Torniamo, però, subito al leitmotiv cittadino: lo stretto food. Centrale a Catanzaro. Alla Notte Piccante o alla festa di San Vitaliano che sia con un morzello e il solito panino unto, sufficienti per richiamare frotte di persone esaltate. Che poi, come da consuetudine, si lamentano pure.
Un confronto impietoso con altre (vere) città vicine
Ma che volete cari lamentosi catanzaresi se a Reggio, non a Berlino, si organizza in piena estate alla perfezione, ormai da due anni, una settimana intera incentrata sulla presenza di Sky Calciomercato o una giornata di festa per celebrare il proprio conterraneo d’origine Gianni Infantino? Uno che di… mestiere fa il presidente della Fifa, non (con tutto il rispetto) il medico al Pugliese o al Policlinico invitato sul palchetto all’uopo allestito per la sagra. Pardon, per la festa. Ma che ce ne fotte, a Catanzaro c’è Sua Maestà il Morzello! “Ti futti e Sky e da Fifa si c’è u morzeddu e ti puoi ungere mento e vestiti per strada con musica a palla, l’angolo dedicato alle Aquile e il dibattito culturale con le premiazioni finali di… famiglia?”. E poi la colpa è vostra, catanzaresi. Della vostra angusta, gretta, mentalità. Appunto paesana, detto ancora con il massimo rispetto per le splendide piccole località calabresi, che fa la gioia di pochi. Che si sanno fare i ca@@i loro alla stragrande, sempre e solo grazie alla vostra passività e acquiescenza, e la grama prospettiva di una popolazione pronta a esaltarsi per una… panzata in strada. Magari per incontrare e riverire il potente di riferimento, facendogli capire che non ci si sottrae dal rito collettivo di una città senza futuro. Tra le ultime d’Italia per mentalità e vocazione, ahinoi!