Il Gip del Tribunale di Catanzaro ha emesso ordinanza con la quale ha disposto l’archiviazione per il Medico oncologo Pasquale Montilla di Catanzaro e una testata online locale, per il reato di diffamazione a mezzo web a ‘seguito di querela sporta dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
I fatti, a fondamento della querela, risalgono a due articoli dell’agosto del 2022 in cui il dottore Montilla segnalava le forti criticità del sistema sanitario regionale, ed in particolare la scelta di tentare di risolvere una parte di questi, con il contributo degli ormai “famosi” medici cubani.
Le accuse mosse dal presidente Occhiuto risultavano subito infondate, tanto che l’Ufficio delle Procura della Repubblica di Catanzaro richiedeva, al Giudice competente, l’archiviazione.
Contro la richiesta di archiviazione su detta, si opponeva il presidente Occhiuto.
Nell’udienza, svoltasi il 5 giugno scorso, la difesa del dottore Montilla, rappresentato dallo studio legale Curcio di Catanzaro, allegava in udienza copiosa documentazione giornalistica ed editoriale sul tema mala sanita in Calabria, con tanto di dichiarazioni pubbliche di uffici giudiziari, nonché di ordini professionali ed esponenti politici.
Che avvaloravano le puntuali critiche del dottore Montilla.
La difesa, dopo avere ribadito l’infondatezza della notizia di reato per la mancanza
degli elementi oggettivi e soggettivi del reato, ricordava, tra l’altro, al querelante che “la libera stampa serve chi. è governato non chi governa…
Il Giudice ascoltate le parti in contraddittorio emanava un’ordinanza contro la richiesta di opposizione del presidente Occhiuto e stabiliva che: “ …la qualificazione dell’amministrazione – criticata dal dottore Montilla negli articoli pubblicati – come stazione appaltante di comodo o l’allusione a cerchi magici o complicità morali con ambìenti criminali – rientra in un linguaggio metaforico e provocatorio, ma non integra, nei termini richiesti dalla norma penale, l’offesa gratuita , infondata e intenzionale
lesiva della reputazione personale del querelante.
Le espressioni oggetto di censura, infatti, sono da ricondursi all’esercizio del diritto di critica giornalistica e non costituiscono fatti determinati Suscettibili di verifica in sede istruttoria”
Un malcelato tentativo di screditarmi — ha commentato il dottore Montilla – agli occhi della pubblica opinione, al fine d’impedirmi di svolgere anche il ruolo di divulgatore scientifico e medico, segnalando sugli organi di stampa, criticità, clientelismo ed errori grossolani a scapito dei Calabresi che dopo decenni di commissari alla sanità, rimangono con la regione più disastrata d’Italia, anche in questo. In questa Regione chi critica il potere deve essere zittito anche attraverso la delegittimazione pubblica.
Insieme ai miei Avvocati Manuel ed Ennio Curcio, che ringrazio per la professionalità e l’indipendenza, non mi sono lasciato intimorire e grazie a loro operato abbiamo risposto, “colpo su colpo”, alle infondate accuse del presidente Occhiuto e pertanto, ha concluso il dottore Montilla, continuerò la mia battaglia di verità a favore dei calabresi vittime della malasanità in Calabria.
Non sempre trionfa la giustizia ma quando accade, come in questo caso, non è solo una vittoria del singolo, ma di un’intera comunità democratica e della libera informazione che si voleva mettere a tacere da parte di chi non tollera di essere “disturbato”, neanche dalle legittime critiche, nella gestione del potere.
Questa archiviazione sia da monito per tutti quelli che usano il potere come un “grimaldello” per scardinare la libertà di stampa e di pensiero riconosciute dalla Costituzione.