Riceviamo e pubblichiamo

I residenti del centro storico sempre più sbalorditi da questa insostenibile condizione, poiché adesso c’è anche “Lupin” in città, tra i rioni del capoluogo e facendo visita appiccicando multe sul parabrezza, ma il diritto di parcheggio esiste già?   

Non sono bastati gli accorati appelli di intere famiglie e commercianti catanzaresi, spettatori inermi di nuove costruzioni in centro e nessuna nuova area di sosta destinata ai mal capitati.

Le bastonate addosso in nome di questa indifferenza “Comunale”, soprattutto da parte del Sindaco Fiorita omonimo ad un profilo austero e disagevole per quei nuovi palazzi in costruzione e nessuna “urgente” soluzione contro la morsa di “Lupin”.

Seppur nuovo e di “zecca” il comandante della polizia locale di Catanzaro Amedeo Cardamone, il risultato non cambia, anzi, il disgraziato guidatore che al rientro dal lavoro si scopre poi multato, pagherà caro il prezzo di aver scelto di sopravvivere in centro “abitato”.

Questo accade anche nel rione Maddalena, ormai quartiere reso preistorico dalla mancata manutenzione, un simil borgo che affoga nella più struggente incuria per il manto stradale trafugato e contrario all’ etica di vera bellezza catanzarese, poi mettiamoci pure queste strane multe divenute una scadenza trimestrale?!!

Si auspica l’intervento del prefetto Castrese De Rosa per risalire e capire quali siano le reali funzioni di espletamento e applicazione del Codice della Strada a Catanzaro, dove i catanzaresi si interrogano nel più abissale e, magari, fruibile diritto negato con prodezza solo per il fatto di aver occupato rimediabilissimi spazi di necessità, senza ostruire alcun passaggio,

Catanzaro è una bellissima città, fin troppo ancorata alle promesse della propaganda politica, tra la chiara assenza di una pratica di gestione dei territori e il lungo tempo delle tardive soluzioni!

Servirebbe conoscere e, dunque, riconoscere ai residenti il vivere sereno dopo un giorno di intenso lavoro fuori casa, sostenuti con la mera tutela dei loro diritti.

Allorquando adoperarsi sia “regno” condivisibile ed esemplare, cominciando dalle istituzioni “locali” per loro stessa obiettiva “competenza” e, soprattutto, “umana” ragionevolezza in situazioni complesse e di chiara “emergenza” residenziale.

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