Riceviamo e pubblichiamo
Dal 15 marzo si può firmare per tre quesiti presentati dal Comitato referendario per la libera scelta delle vaccinazioni pediatriche.
Il 21 marzo alle 17.30 presso la sede dell’Accademia Armonia in via A. Lombardi 19 si terrà un incontro pubblico per l’apertura della campagna referendaria contro l’obbligo delle vaccinazioni pediatriche sancito dalla legge Lorenzin, 119/2017.
A organizzare la senatrice Bianca Laura Granato, presidente dell’associazione Popolo Unito APS. Ospiti e relatori: Antonietta Veneziano, avvocato del Foro di Lamezia Terme, referente per la Calabria, associazione ALI (Avvocati Liberi) e Alessandro Buccieri, endocrinologo, dirigente ASP Cosenza.
Questo incontro sarà un’occasione importante per approfondire la tematica delle vaccinazioni in generale e quelle pediatriche in particolare.
Dalla circolare della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del 2016, i medici rischiano sanzioni disciplinari qualora sconsiglino le vaccinazioni, ben pochi comuni cittadini lo sanno e ritengono che la vaccinazione pediatrica sia una prassi né più né meno di quella dei normali screening periodici cui vengono sottoposti neonati e bambini.
Non è così. Le vaccinazioni anche quelle infantili non sono esenti da rischi di eventi avversi anche gravi, ma nessun pediatra ne parla, semplicemente perché l’obbligo sottrae responsabilità ai medici e alle case farmaceutiche che non pagano per i danni che i loro prodotti provocano.
Paga lo stato, se riconosce la correlazione e ciò non sempre avviene, purtroppo, anche perché gli studi e gli aggiornamenti di questi prodotti, dato che c’è l’obbligo e i profitti per le multinazionali sono garantiti , non vengono nemmeno periodicamente effettuati.
L’Italia è diventata dal 2017 il paese europeo che ha il più alto numero di vaccinazioni pediatriche obbligatorie in Europa. Ben 10 vaccini sono obbligatori, cui si aggiungono quattro facoltativi inclusi in genere dai pediatri nelle prescrizioni come semplici passaggi di una comune routine sanitaria.
Dal 2021 per consentire il riconoscimento dei farmaci anticovid come “vaccini” è stata anche modificata la definizione di vaccino, escludendo la proprietà che unica ne poteva fare un presidio sanitario di interesse collettivo: quella di immunizzare, ovvero evitare a chi lo pratica di contrarre la malattia.
Gli obblighi per qualsiasi fascia d’età a questo punto cessano di avere qualsiasi rilevanza di presidio collettivo, pertanto devono tornare ad essere una scelta individuale informata e consapevole delle famiglie senza pressioni né da parte dello stato, né dei medici.
La proposta referendaria non è per cancellare le vaccinazioni pediatriche gratuite per chi le ritenga utili o benefiche, ma per far sì che questa pratica sanitaria sia effettuata in sicurezza e in modo consapevole e che venga personalizzata in base alle esigenze specifiche di ciascunpiccolo paziente e che venga eliminato il ricatto delle sanzioni e dell’esclusione dei bambini dai servizi per l’infanzia.
La ratio della proposta è che si debba invertire il paradigma attuale facendo in modo che qualsiasi prodotto farmaceutico, incluso il vaccino, qualora si prescriva, debba essere garantito come migliore scelta per la salute di ogni singolo bambino sotto la responsabilità dei pediatri di base, perché nessun bambino è uguale all’altro, e che il bambino cessi di essere un mero strumento di profitto per le multinazionali del farmaco.