Fiumi di Parole… . No, non la canzone dei Jalisse, ma i continui botta e risposta del consiglio comunale. Un civico consesso fiume e di mille parole, appunto, peraltro ancora in corso. Quello soprattutto degli stracci, a voler esser delicati, volati tra Nicola Fiorita e Antonello Talerico. Gli unici che litigano davvero in questo ennesimo Consiglio delle… beffe da tarallucci e vino finali come da noi previsto (leggi qui: irriverentemente.com/?p=12533). Che, considerato come si trattano oggi, bisognerebbe capire come siano stati insieme ieri. Quando noi lo dicevamo a entrambi che la loro fosse un’unione incestuosa. Un matrimonio politico innaturale e impossibile, unicamente basato sull’interesse reciproco. Soprattutto di un sindaco, che potremmo definire delle… geometrie variabili. Un politico machiavellico che si alleerebbe (e lo fa, peraltro) con chiunque, dall’estrema sinistra all’estrema destra (esecrata Lega compresa come ovvio, da lui sbeffeggiata in pubblico e coccolata in privato, con cui ora è pappa e ciccia), pur di mantenere il potere. Una manna dal cielo e un miracolo biblico per lui.
Quando Fiorita, una volta tanto con sincerità, parla, il suo fido Capellupo è sconfessato. Ma il dramma è che non se ne accorgono
Fiorita in vita sua tutto avrebbe mai immaginato tranne che fare il sindaco. Da perenne sconfitto infatti, nel 2017 e anche se sembra un nostro madornale errore nel 2022, quando, per sua stessa ammissione, è stato mandato al governo della città con appena 10 consiglieri, forse addirittura 9 o 8 in realtà, su 33 (sindaco compreso) complessivi. Un sindaco di larga… minoranza, dunque. Dato, ricordato da Fiorita stesso, che bisognerebbe rammentare pure a Vincenzo Capellupo con il regalo di una calcolatrice annessa. Il cui ausilio è indispensabile quando lo stesso Vinny ricorda ossessivamente che il popolo sovrano abbia scelto la sua allegra compagnia per essere amministrato. Mentre basterebbe pensare al numero totale dei voti ottenuti da tutti i consiglieri cambiaventisti e dell’intera sinistra, ballottaggio escluso che non riguarda loro, per capire che gli sarebbero bastati al massimo per amministrare un gruppo di grossi condomini di qualche cooperativa cittadina. Ma questa è un’altra storia! Perché la questione fondamentale è che Capellupo è il principale megafono di Nick, con cui condivide la realtà… distopica di una Catanzaro in versione Zurigo grazie a loro. Grazie cioè a una compagine politica che attualmente in città, tranne pochi aficionados, nessuno vorrebbe invece (nemmeno) come capo-condomino.
Come nel Gioco dell’Oca chiudiamo tornando al virtuale match di boxe Nick versus Talerik
Chiudiamo, tornando come nel Gioco dell’Oca, al cruento scontro verbale tra Nick e Talerik, che si sono vicendevolmente attaccati e umiliati a colpi di… letteratura con Jean-Paul Sartre. Il primo ha infatti detto al secondo: “Non sei buono neppure a comandare” e il secondo che, non a caso, gli ha citato l’opera “L’essere e il nulla”. E in effetti Fiorita ha rivendicato, forse, l’abile mossa con cui a settembre scorso ha colto la palla al balzo offertami dalla destra (considerato come questo civico consesso si regga più sul terrore della disoccupazione e su un inconfessabile accorduni che sull’abilità politica fioritiana) per liberarsi dell’ingombrante alleato. Mentre Talerico, sempre forse, ha scoccato una freccia avvelenata per vendicarsi e ribadire quale sia il suo vero giudizio sul sindaco. Noi, però, ci permettiamo, con il massimo rispetto umano e personale (ma non politico) per entrambi, di suggerire loro la visione, e quindi non la lettura, della pellicola di un grande maestro di cinema quale Bernardo Bertolucci. E segnatamente uno dei suoi tanti film capolavoro: La Tragedia di un uomo ridicolo con l’attore protagonista (Ugo Tognazzi) premiato al celebre Festival di Cannes. Premio che meriterebbero pure loro per essere riusciti a stare insieme oltre 2 anni, mentendo a se stessi e agli altri, e per litigare così adesso. Un esilarante duello a colpi di reciproche accuse che ne disvelano involontariamente le montagne di reciproci errori.
