Consueta ciclica mostra, a cura dell’associazione calabrese di Filatelia e Collezionismo vario dal titolo Catanzaro Colleziona, indetta anche e soprattutto in occasione del cinquantenario della costituzione dello stesso sodalizio quella che si terrà dal 23 al 30 ottobre prossimi. Un appuntamento che gli appassionati membri non disdegnano. Mai. Ma che nella rassegna in programma tra una settimana esatta, il cui termine è come premesso fissato per fine mese, sarà connotata dal ricordo e probabilmente anche da una vena di malinconia per la recente scomparsa non solo di un grande collezionista calabrese quanto anche di un intellettuale del calibro di Gianni Bruni.
A cui la kermesse organizzata nei locali dell’ex Stac, nel centro storico del capoluogo in Piazza Matteotti, vuole rendere omaggio anche con una breve commemorazione che si terrà all’atto dell’inaugurazione. Ad animare la rassegna, in veste di espositori, nove “colleghi filatelici e… non solo” di Bruni. Il riferimento è ad Antonio Barbato, Silvestro Bressi, Luigi Caracciolo, Franco Chiarella, Francesco Delfino, Antonio Iannicelli, Pietro Negro, Rino Rubino e Alessio Sorrenti. Gente che, al pari del compianto Gianni, ha assecondato la propria passione per gli oggetti risalenti a periodi assai diversi dall’era contemporanea. Caratteristici, cioè, della metà del secolo scorso. Ma anche di quello ancora precedente. Che Bruni definiva in grado di riportare con la mente in un’atmosfera da “piccolo mondo antico” per dirla come in un celebre romanzo di Antonio Fogazzaro.
Ecco dunque perché, al di là di tutto il resto, vale la pena di visitare la mostra. In cui ci saranno libri antichi, spartiti musicali del primo Novecento; cartoline liberty; santini d’epoca et similia, e altro ancora. Una carrellata che spazierà anche in altri campi come le foto d’epoca della vecchia cara Catanzaro; la storia delle banconote dell’amata indimenticabile Lira; le bamboline quaresimali dell’antica tradizione calabrese; i coltellini in miniatura pubblicitari, e la chicca per tutti i tifosi delle Aquile giallorosse. Ovvero le introvabili figurine dei calciatori dell’Uesse 1929 dei mitici anni Sessanta. Quando il club del presidentissimo Nicola Ceravolo si propose addirittura nell’ultimo decisivo atto per aggiudicarsi la Coppa Italia, pur militando in B, persa inopinatamente a Roma contro la titolata Fiorentina solo ai tempi supplementari. Cos’altro aggiungere, allora, se non l’invito di accorrere numerosi alla kermesse?