Riceviamo e pubblichiamo. Foto Archivio

Storia amara del famoso giornalista e presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo: la sua caduta e la sua rinascita attraverso un libro-confessione per il quale ha detto no (per ora) alla candidatura
Come la gogna mediatica distrugge la vita di un uomo che non è stato mai indagato né ha mai ricevuto un avviso di garanzia
Servizi Segreti? Sarebbe ora che i magistrati aprissero un’inchiesta sulla vicenda  Condannati i carabinieri infedeli che volevano ricattarlo perché si intratteneva con una trans.

Numerosissima presenza di pubblico qualificato alla presentazione del libro  “Storia senza eroi” ,  di Piero Marrazzo, che si  è tenuta nell’elegante sala conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro.  E proprio il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo, ha aperto i lavori. Poi la presidente dell’associazione Ande di Catanzaro, Roberta Porcelli, che ha voluto l’iniziativa.  Piero Marrazzo, si è soffermato  sul peso che la pressione mediatica ha avuto nella sua caduta, e della difficoltà di separare il privato dal pubblico,  di come la sua vita sia stata travolta da un meccanismo più grande di lui.

Una storia amara:  “Sono stato vittima di un ricatto, ma per quindici anni nessuno si è mai chiesto se è vero. Il libro è un viaggio nella memoria familiare, nella Calabria delle emigrazioni e dei cambiamenti sociali”. Storie di vita privata: il fratello di Piero Marrazzo, figlio della stessa madre ma di un padre diverso, e disconosciuto dalla propria famiglia, in particolar modo dal padre, dopo l’emigrazione in America, diventa metafora di una società che spesso condanna senza appello.

Sul libro  Marrazzo ha spiegato: “Non è solo la mia storia, ma quella di chiunque abbia vissuto una caduta e abbia trovato il coraggio di rialzarsi”. L’autore ha riaperto, attraverso le pagine del suo libro, quel capitolo irrisolto della nostra storia recente (a via Gradoli c’entravano i Servizi Segreti?) e della sua personale vicenda, “su cui la magistratura dovrebbe ancora indagare”. Ha poi aggiunto di aver rifiutato una candidatura europea per fare in modo che il libro non  potesse essere strumentalizzato politicamente.

Il libro rappresenta la caduta e il riscatto di un’intera famiglia, il racconto di un uomo che ha scelto di fare i conti con il passato per costruire un nuovo futuro. Quel maledetto pomeriggio di luglio del 2009. Piero Marrazzo è il Presidente della Regione Lazio, il suo gradimento è altissimo, è pronto a ricandidarsi.

Quel maledetto pomeriggio, quattro carabinieri entrano in un appartamento di via Gradoli, lo filmano mentre si intrattiene con una trans, tentano di ricattarlo. È uno tsunami, che travolge la sua vita di padre, di marito, di giornalista, di politico. Una tremenda storia di cui “fui solo parte offesa: non ho ricevuto neanche un avviso di garanzia”, dice, ma che mi ha costretto a rivedere tutta la mia vita, le mie responsabilità, la mia storia pubblica e privata, in un percorso di verità che ha generato questo straordinario libro-confessione.

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