In una Catanzaro da noi non a caso denominata la Città del Peccato, l’ultima avvilente “prodezza” (già ravvisata la scorsa estate e ancora prima) di certa… stampa locale è quella di… depurare i post social su taluni articoli. Come? L’operazione è semplicissima: si eliminano le critiche e si lasciano i vari “wow, super, bravissimi”, spesso opera di quanti sono indirizzati a scrivere date cose o semplicemente vogliono farsi notare per il loro sussiego ai potenti di turno. E abbiamo le prove di quanto scriviamo! Ogni giorno, quindi, una  Catanzaro che ha già toccato il fondo da decenni sul piano reputazionale, scava per portare la sua immagine nel sottosuolo diciamo così scalando vari strati.

La colpa, però, è in primis della gente che molte cose non le sa (anche questa in certi casi è una colpa). Ma che anche quando le sa, anzi soprattutto quando le sa, si gira dall’altra parte per un mix di interesse e paura. Talvolta più l’uno, talvolta più l’altra. Ed allora ecco che ad approfittarne è la politica. Che ha bisogno della gente, ma ha anche capito di poterla manovrare. A piacimento. Tranne, a Catanzaro, quando c’è di mezzi il calcio. E infatti solo per le Aquile si muove con la massima sollecitudine. Ma la politica deve servirsi dei giornalisti, così come altri poteri simili o addirittura sovraordinati alla politica stessa. Ecco perché i pochi giornalisti che non si prestano a certi giochetti sono considerati dei pazzi eretici.

Da mettere subito al bando. Ma il guaio non è questo. È semmai che, nella Città del Peccato, con l’accordo di (quasi) tutti si sta scivolando verso una sorta di assimilazione alla Palermo di Salvo Lima e Vito Ciancimino. Dove Grazie a Dio, almeno nella fattispecie, non serve sparare. Basta elargire ricchi… premi e cotillon o ricattare! E senza che nemmeno una Magistratura forte, perché in un certo senso decapitata da circa un anno, possa solertemente intervenire per quanto di sua competenza con indagini penitenti su situazioni non alla… luce del sole. Ed è il dato che, di gran lunga, più ci spaventa!

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