Riceviamo e pubblichiamo
Un padre e la sua bambina che muoiono sono così. Un cardo che sembra un crocifisso, sul mare d’Oriente e sui fiori di primavera.
Un olocausto.
Un’ingiustizia del cielo. Un’elegia impazzita di dolore. Vite spezzate quando ancora avrebbero dovuto compiersi, o realizzarsi nella loro pienezza.
Non ho conosciuto Emanuele e la sua Giorgia.
Li avevo incrociati e, forse, avevo sorriso loro.
Non li ho conosciuti. Li conoscevo da sempre.
Perché erano parte di una comunità che ci appartiene.
Perché chi è giovane e ama la vita è un dono per tutti. Adesso, mi fanno paura le ferite, le spine, le fratture. Adesso, voglio viverli di più. Adesso voglio immaginarli felici, che fanno ruota davanti al sole, come solo un padre e una figlia sanno fare.
Perché i loro volti diventino ambra e miele. E il loro ricordo sia il rifugio dei nostri inciampi quotidiani.
Oggi, abbiamo il dovere civico, morale e umano, di fermarci, di tacere, e, se ne siamo capaci, di pregare. E lasciare loro lo spicchio di sole che non abbiamo saputo raccogliere.
Un padre e la sua bambina che muoiono sono così. Un cardo che sembra un crocifisso, sul mare d’Oriente e sui fiori di primavera. Un olocausto. Un’ingiustizia del cielo. Un’elegia impazzita di dolore.
Vite spezzate quando ancora avrebbero dovuto compiersi, o realizzarsi nella loro pienezza.
Non ho conosciuto Emanuele e la sua Giorgia.
Li avevo incrociati e, forse, avevo sorriso loro.
Non li ho conosciuti. Li conoscevo da sempre.
Perché erano parte di una comunità che ci appartiene. Perché chi è giovane e ama la vita è un dono per tutti. Adesso, mi fanno paura le ferite, le spine, le fratture.
Adesso, voglio viverli di più. Adesso voglio immaginarli felici, che fanno ruota davanti al sole, come solo un padre e una figlia sanno fare. Perché i loro volti diventino ambra e miele.
E il loro ricordo sia il rifugio dei nostri inciampi quotidiani. Oggi, abbiamo il dovere civico, morale e umano, di fermarci, di tacere, e, se ne siamo capaci, di pregare.
E lasciare loro lo spicchio di sole che non abbiamo saputo raccogliere.
Per Emanuele e Giorgia abbiamo il dovere civico, morale e umano, di fermarci, di tacere, e, se ne siamo capaci, di pregare.
E lasciare loro lo spicchio di sole che non abbiamo saputo raccogliere