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L’associazione La Tazzina della Legalità contrariata con la Prefettura di Catanzaro (così come il Forum Terzo Settore lo è con Comune del capoluogo. Leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=24026) per i mancati aiuti economici alla sua azienda “madrina”.

Riceviamo e pubblichiamo

Perché spesso La Tazzina della Legalità  viene esclusa dai grandi eventi sulla legalità, soprattutto in Calabria, quando non è tra gli organizzatori?

Forse perché noi non voltiamo lo sguardo dall’altra parte di fronte alle ingiustizie.

Troppo spesso, dietro i grandi convegni con nomi altisonanti, si nascondono passerelle autoreferenziali, dove manca il contraddittorio e dove chi la legalità la vive davvero ogni giorno non viene invitato a parlare.

La recente denuncia di Guglielmo Tubertini, avvocato della Caffè Guglielmo Spa, sul diniego della Prefettura di Catanzaro ad accedere al fondo antiracket, è un fatto grave.

Parliamo di un’azienda simbolo del nostro territorio, che ha avuto il coraggio di denunciare e di non piegarsi alla criminalità (e per cui nel settembre ’22 si costituì appunto La Tazzina della Legalità, dopo un incendio ad alcuni contenitori in plastica e vecchi mezzi della stessa azienda, poi propagatosi ai vicini capannoni, con un razzo per imbarcazioni sparato da notevole distanza, ndr).

E invece di essere sostenuta, viene abbandonata.

Poi non si meravigli il prefetto Castrese De Rosa se la gente non denuncia le estorsioni: quando chi denuncia viene lasciato solo, si manda un messaggio devastante di sfiducia verso lo Stato.

Testimoni, collaboratori di giustizia, imprenditori onesti: sono tantissimi coloro che si rivolgono alla nostra associazione per chiedere ascolto e tutela.

E noi continueremo a dare voce a chi non ha voce.

Proponiamo un vero dibattito pubblico, con tutte le componenti istituzionali e sociali, per affrontare il tema della protezione di chi denuncia.

Solo così si costruisce una vera cultura della legalità.

Il resto sono passerelle pagate con i soldi dei contribuenti.

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