La 9. foto senza testo (ma con commento) della settimana non può non essere dedicata a Michele Traversa a cui anche irriverentemente.com/ rivolge un ultimo saluto, stringendo attorno alla famiglia. Traversa, del resto, è stato un apprezzato uomo pubblico. Perché in politica è stato tante “cose”, passando da Palazzo De Nobili a Montecitorio in un battibaleno ma con tante esperienze importanti in mezzo. Dal sindacato all’assessorato regionale alla presidenza della Provincia. E poi, come premesso, l’approdo in pompa magna al De Nobili nella primavera di 14 anni fa. Dove, in quel 2011, salì al vertice in qualità di sindaco dopo l’era di Rosario Olivo. Un mandato, espletato per pochi mesi (poco più di 6, per l’esattezza), che lo fece tuttavia ingiustamente passare alla storia della città come un Re Travicello. Un fellone, scappato dal governo della sua città preferendo optare per un comodo seggio nella Camera dei Deputati vigendo un’incompatibilità assoluta tra le due cariche.
Cosa si pensò a dicembre 2011 di Traversa. E invece…
Assai meglio per lui fare il parlamentare, pensarono pressoché tutti allora. Perché ruolo assai più remunerativo sotto il profilo economico; assai più prestigioso e assai meno stressante e impegnativo rispetto a quello di sindaco. Soprattutto di una città complicata (eufemismo!) Come Catanzaro. La realtà, però, è che fu una scelta sofferta quella di Traversa. Neppure conosciuta fino agli ultimi giorni dall’allora sua vice Maria Grazia Caporale, donna e figura politica di alto spessore. Decisione che nascondeva in verità un fine nobilissimo. La consapevolezza di non avere la forza, anche e soprattutto per ragioni di salute, di contrapporsi ai (veri) poteri “occulti” della città. A cui si è categoricamente rifiutato di… baciare l’anello. A differenza di altri suoi colleghi completamente, e… sinistramente, a tali poteri (oscuri più che occulti) asserviti.
Le dimissioni, a sorpresa, annunciate alla Gds e a Paolo Cannizzaro
Ma ricordiamo anche che, se le funzioni di sindaco furono da Traversa per così dire ufficialmente restituite (vale a dire il mandato fu rimesso) con le dimissioni del 19 dicembre 2011, la notizia arrivò un po’ prima. E pare sia stata scritta in una lettera nell’ufficio del Parco della biodiversità mediterranea (la sua “creatura” più bella, eterna) per poi essere di fatto consegnata all’allora caposervizio Calabria de La Gazzetta del Sud Paolo Cannizzaro. Nostro capo, lavorando noi all’epoca in quel quotidiano, che fu quindi capace di battere ogni concorrenza. Persino di chi aveva congiunti che collaboravano con Traversa stesso. Altri tempi, altre… regole d’ingaggio, altre gerarchie. Proprio un altro mondo, insomma!
