Qui Emilia. Estratto Dal Gazzettino: “Ha espiato la pena connessa al maxiprocesso Aemilia ed è tornato in libertà, ma non è più da tempo un giornalista (radiato dall’Ordine, ndr) Marco Gibertini, 56 anni.

Due facce della stessa medaglia, perché su entrambi i fronti i grossi guai per il noto volto tv reggiano sono iniziati nel gennaio 2015 con l’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa e culminato con la condanna definitiva in Aemilia (9 anni e 4 mesi di reclusione) dell’ottobre 2018 in Cassazione.

Pena che ha poi fatto scattare l’iter disciplinare all’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna. Da fine luglio il rubierese è uscito dal carcere di Parma, avendo ottenuto la liberazione anticipata con uno sconto di 2 anni e 3 mesi di reclusione per buona condotta («Alla luce di relazioni molto positive da parte del carcere» rimarca l’avvocato difensore Liborio Cataliotti).

Intanto in Calabria

Alla luce di quanto appena riferito tremano, ma poi neanche tanto, certi giornalisti calabresi. Che più di essere perseguibili penalmente e punibili per “concorso esterno” lo sarebbero in realtà perché addirittura intranei al mefitico ambiente massomafioso.

In che modo? Fungono da prestanomi, gestendo testate riferibili a noti emissari della criminalità organizzata. Membri di spicco del… mondo di mezzo.

Soggetti “conosciutissimi e altrettanto chiacchierati” da anni, se non decenni. Ma rispettati, perfino ossequiati, e perfettamente integrati nel contesto socioeconomico, e politico, malgrado tutto.

I loro prestanomi con penna e microfono in mano, nel frattempo, vanno avanti come nulla fosse con quattrini (un fiume) di provenienza oscura. Non occulta, perché in primis si sa bene che sono soldi sporchi. E soprattutto, si sa, di chi sono e da dove vengano.

Tu chiamala, se vuoi, mafia 3.0. Ma il colmo è che i sedicenti soci-imprenditori fanno pure la morale, pontificano e per lo stipendiuccio (o stipendione) mensile neppure si vergognano della loro “distopica” vita. Neanche un po’.

Tanto il padrone-ndranghetista, munifico e soddisfatto, li foraggia. E li gratifica, contento del servigio ricevuto, oltre a proteggerli. Da tutto e tutti. Però così è, se vi pare!

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