Catanzaro-Juve Stabia è l’anticipo della quinta giornata di serie B ‘25/’26. Si gioca dunque al venerdì sera in un Nicola Ceravolo non strapieno, ma al solito ribollente di entusiasmo per i suoi amatissimi giallorossi. E del resto, pur essendo ancora a fine settembre, la posta in palio è già… pesante. Senza contare che l’avversario è una squadra pericolosa e ambiziosa. Le premesse per un match godibile ci sono tutte, quindi. Fischia l’arbitro Sacchi, il portafortuna numero uno delle Aquile (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=22134) e si parte.
Primo tempo:
Si inizia con una Juve Stabia più aggressiva dei padroni di casa. Tant’è vero che già al 6’ un Gabrielloni partito sul filo del fuorigioco, per la terna arbitrale oltre le linee avversarie, mette i brividi al pubblico di fede giallorossa. Ma, pur aggirando il portiere Pigliacelli, sciupa l’occasione e comunque viene fermato un attimo dopo dal fischio del sig. Sacchi. Il Catanzaro però, scampato il pericolo, sale di… colpi. Ma le Vespe campane pungono in contropiede. E al 18’, dopo aver provato la stessa giocata in precedenza, con Maistro azionano Gabrielloni che, affrontato da Bettella (ammonito) all’ingresso dell’area, va giù appena dentro. Sacchi non ha dubbi: è rigore. Solito controllo Var per un fuorigioco di partenza, ma il penalty resta.
E Gabrielloni spiazza Pigliacelli: 1-0, pardon 0-1, siglato quindi dall’ex giocatore simbolo del Como che timbra il suo… personalissimo cartellino della stagione in corso anche con i gialloblù. Le Aquile appaiono un po’ frastornate e Cacciamani per poco non raddoppia nel giro di 120”. Al 24’, però, Iemmello al solito inventa. Assist al bacio per Cassandro con il rivale Cacciamani che, sempre a cavallo dell’area, lo fa cadere. L’ottimo arbitro è sempre a due passi e indica di nuovo il dischetto in appena 6’. Ma il Var lo corregge: punizione dal limite.
Sui cui sviluppi Antonini sfiora il punto del pari. Al 39’ Pandolfi lavora un buon pallone nel cuore dell’area, ma è spalle alla porta e offre a Cisse il cui tiro viene però deviato in corner. Quasi al 45’ altra azione mortifera dei campani che con Confente, Stabile e Gabrielloni (sempre lui), offrono a Carissoni il pallone per il 2-0 ospite. Un minuto dopo, però, Cacciamani dà una… manona al Catanzaro, facendosi cacciare in modo ingenuo per doppio giallo. Passa poco e dopo 3 di recupero si va negli spogliatoi per il canonico intervallo. Un po’ di disappunto sugli spalti.
Secondo tempo:
Il Catanzaro inizia con un pesante doppio svantaggio sul groppone, ma anche la superiorità numerica per l’intera ripresa più recupero. Plus che, soprattutto nel calcio contemporaneo, è mica da ridere. Anzi, è quasi decisivo. Comunque sia, i padroni di casa schiumano rabbia per il loro balordo primo tempo e partono con le marce alte. Fanno quindi densità o volume, come si dice… adesso. A riprova il terzo gol subito dalle Vespe su calcio piazzato nell’arco di pochi minuti. A buttarla dentro è Verrengia. Siamo al 9’ e c’è il consueto controllo del Var per un possibile fuorigioco.
Il “monitor” però, dopo alcuni minuti di verifica (troppi!), certifica che il gol è buono. E il Ceravolo esplode di… nuovo: 1-2. Gira il cronometro e la partita diventa inevitabilmente… sporca. Lo stadio intero, come ovvio eccetto la sparuta rappresentanza stabiese, prova a spingere Iemmello e soci. Si prosegue a… strappi. Di nervi! Al 24’, però, Pittarello sfrutta un cross delizioso dalla trequarti di Cassandro e offre a Re Pietro (Iemmello) il pallone del 2-2.
Gli spalti, in particolare la Curva Ovest Massimo Capraro, sono una polveriera. Si aspetta infatti una vittoria, che fino al rosso a Cacciamani sembrava una velleità da inguaribili ottimisti. E invece… ora sperare nel “colpo gobbo” si può. Eccome! Soprattutto quando Sacchi caccia pure Maistro e lo Stabia resta addirittura in 9 uomini, addirittura dal 72’ Ma niente da fare. Nel prosieguo, però, di azioni pulite nemmeno l’ombra o quasi. Esclusa una girata di Pittarello che finisce a lato di circa mezzo metro, preludio del fischio finale.
Conclusioni:
Al di là di ogni considerazione sulla gara odierna, come visto ricca di colpi di scena, il Catanzaro denuncia limiti paurosi in difesa. Che una squadra scafata e solida come l’Abate-band stasera ha sfruttato al meglio, muovendosi a suo agio come un… topo nel formaggio. E per i tifosi del Catanzaro sono pessime notizie. Perché con un pacchetto arretrato così malmesso è purtroppo vietato sognare in grande, come invece accaduto nelle prime due stagioni dal ritorno in B. Ma, come abbiamo spesso scritto, il tempo a disposizione per correggere il tiro c’è tutto. E, per ora, è uno dei pochi motivi per sorridere.