Riceviamo e pubblichiamo
È in programma dopodomani, a partire dalle ore 14, nella Sala Culture di Palazzo di Provincia, a Catanzaro, il Convegno di Studi “Dalla diagnosi alla cura: conoscenza, ascolto e alleanza nelle fasi della malattia”.
Un incontro dedicato alla formazione professionale che si inserisce nel più ampio progetto “Primi passi con la demenza. Viverla senza Vergogna, conoscerla senza Paura”, ideato e promosso dalla Fondazione Ra.Gi. con il supporto di Fondazione Roma.
Un progetto articolato che nell’arco di nove mesi ha attivato sul territorio, accanto a una serie di attività finalizzate alla prevenzione e all’informazione, anche servizi di prossimità per dare supporto concreto alle persone con demenza nella fase iniziale e ai loro familiari e caregiver.
Attraverso un percorso itinerante che ha coinvolto tutti i quartieri della città capoluogo e oltre venti comuni della provincia, un’équipe multidisciplinare ha infatti operato interventi di ascolto e di orientamento gratuiti offrendo strumenti utili, sia al paziente che alle persone vicine, per affrontare con consapevolezza il delicato momento dell’esordio della malattia.
Tutti i dati scaturiti dal lavoro svolto con l’intento di rispondere ai bisogni delle comunità, saranno presentati proprio in occasione del prossimo evento formativo, attraverso una dettagliata relazione di resoconto a cura di Amanda Gigliotti, responsabile del progetto e psicologa Ra.Gi..
Nella parte introduttiva del Convegno che sarà coordinata dalla giornalista Rosita Mercatante, porteranno i loro contributi Amalia Bruni, neurologa e professore ordinario di neurologia e genetica, Giuseppa Zannino, Presidente AIP Calabria – UOC Medicina Interna, Spoke Corigliano-Rossano e responsabile CDCD Geriatrico e Roberto Bruno Bossio, Presidente Sindem Calabria, Dirigente Medico responsabile Neurologia e Coordinatore CDCD ASP di Cosenza.
La giornata di studi si articolerà in due sessioni organizzate per incrementare la formazione globale e approfondita in merito alle prime fasi della malattia di demenza attraverso gli interventi dei migliori specialisti nel settore delle malattie neurodegenerative.
Lo scopo principale del Convegno sarà promuove un approccio precoce, multidisciplinare e umano alla malattia con particolare attenzione alla diagnosi tempestiva, all’intervento integrato e alla qualità della relazione con la persona e la sua famiglia.
Si vuole infatti offrire l’opportunità a chi opera nel campo medico e assistenziale di ampliare conoscenze e competenze attraverso gli interventi dei migliori specialisti nel settore come neurologi, geriatri, psichiatri, neuropsicologi ed esperti nella presa in cura del paziente, dal punto di vista relazionale, empatico e socio educativo.
I relatori si concentreranno sull’eziopatogenesi per spiegare le cause della malattia e del suo meccanismo di azione in una fase delicatissima che riguarda l’origine della patologia.
Seguiranno interventi dedicati agli aspetti clinici della demenza e alle sue manifestazioni sintomatologiche, per meglio chiarire i cambiamenti fisici, psichici e comportamentali.
Successivamente il focus si sposterà sulla diagnosi, fase in cui emergono i percorsi diagnostici- terapeutici, strumenti neuropsicologici e neuroimaging. Si dibatterà poi sul trattamento farmacologico e non farmacologico su cui orientare il miglior approccio terapeutico e la migliore presa in cura del paziente.
Il convegno è gratuito ed è riservato ai primi 100 iscritti.
L’evento formativo è inserito nel programma nazionale di Educazione Continua in Medicina per il quale saranno assegnati n. 4 crediti per le figure professionali di: Medico Chirurgo (Cardiologia – Geriatria – Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Urgenza- Neurologia – Psichiatria) Infermiere – Logopedista – Biologo – Farmacista – Psicologo – Odontoiatra – Fisioterapista – Educatore professionale.
Il programma completo insieme a tutte le informazioni utili per partecipare e alla scheda di pre-iscrizione sono disponibili sul sito www.presentfuture.it oppure su www.fondazioneragi.org .
Nota Bruni
«La politica e le istituzioni hanno una responsabilità enorme: non possono continuare a ignorare la ricerca scientifica e i servizi di cura per le demenze. Così si compromette non solo la qualità dell’assistenza, ma il futuro stesso della nostra terra». Con queste parole la consigliera regionale, ricercatrice e neurologa, Amalia Bruni è intervenuta alla Casa delle Culture di Catanzaro al convegno “Primi passi con la demenza: viverla senza vergogna, conoscerla senza paura”, promosso dalla Fondazione Roma e dalla Fondazione RaGi.
Bruni ha evidenziato come il tema delle demenze sia «ideologicamente e socialmente talmente rilevante da rappresentare una sfida che ci impegnerà in maniera crescente negli anni futuri». Citando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ricordato che «già due anni fa in Calabria erano 33mila le persone con diagnosi conclamata di demenza e 25mila con deficit cognitivi lievi. È evidente che oggi i numeri sono aumentati, mentre purtroppo i servizi si sono ridotti. Il pensionamento di molti professionisti e la mancata sostituzione del personale stanno impoverendo drammaticamente la qualità dell’assistenza».
La consigliera Bruni ha rimarcato la necessità di rilanciare la formazione: «Per anni la Calabria ha rappresentato un punto di riferimento nello studio delle demenze e delle malattie neurodegenerative. Oggi, invece, ci troviamo con una formazione carente, affidata a pochi professionisti che continuano a portare avanti il lavoro con sacrificio. È fondamentale riprendere un percorso strutturato e continuo per formare medici, psicologi e operatori».
Ampio spazio è stato dedicato anche al ruolo della ricerca: «Il Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme, che ha dato contributi fondamentali a livello internazionale, è sparito dai radar. È un esempio lampante di quanto la politica e le istituzioni abbiano trascurato un settore che avrebbe dovuto essere al centro di investimenti e strategie. Abbiamo davanti la prospettiva dei farmaci biologici, che possono rappresentare una svolta, ma senza centri preparati e personale formato non saremo in grado di gestirne l’applicazione».
Bruni ha sottolineato inoltre l’urgenza della prevenzione: «Abbiamo dati scientifici che dimostrano come alcuni interventi sullo stile di vita e la sorveglianza sanitaria possano ridurre in maniera significativa l’incidenza delle demenze. Ma queste azioni devono essere messe in campo dalle aziende sanitarie, dai Comuni, dalle istituzioni. Se il Ministero della Salute non investe seriamente in prevenzione, ogni possibilità di contenere l’impatto della malattia viene meno».
«Nonostante lo scenario difficile, lo sforzo di tanti non è stato vano – ha concluso Amalia Bruni – . Ora serve rimboccarsi le maniche tutti insieme, con umiltà, integrando le competenze e lavorando in rete. È in gioco la salute di migliaia di cittadini calabresi, ma anche la dignità e il futuro delle famiglie. È per loro e con loro che dobbiamo costruire percorsi di cura, prevenzione e ricerca. Solo così la Calabria potrà affrontare davvero la sfida delle demenze».