Catanzaro: sempre più una Città del Peccato dove impera, sotterranea ma incontrastata, una massomafia trasversale e nei suoi piani sovraordinata a molti altri poteri.

Tra cui persino quello politico (di destra, sinistra, centro, sopra e sotto). Una città in cui ormai accade di tutto e di più.

E sembra pure normale, facendo quindi apparire anormale chiunque obietti e protesti stigmatizzando certe assurdità. Come noi!

Che riteniamo intollerabile vivere (forzatamente, purtroppo) in una Catanzaro in cui, ad esempio, per assistere a un consiglio comunale senza scadenze… perentorie, bisogna attendere l’esito di una “raccolta firme (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=23422)”.

O dove, soprattutto, si continua, propagandisticamente e populisticamente, a ciarlare della necessità di buttare palate di soldi in uno stadio che, tanto per dirne una, per la sua ubicazione in pieno centro urbano domenica prossima costringerà a chiudere il cimitero di via Francesco Paglia (quello principale e di gran lunga più grande del capoluogo) per la disputa della partita, dalle 15 in poi, tra le Aquile e il Venezia.

Giorno dei Morti a… metà, dunque, nel capoluogo, perché il cimitero si dovrà come premesso chiuderlo a mezzogiorno per motivi di ordine pubblico.

Motivi legati all’arrivo nello stesso impianto Nicola Ceravolo di squadre, arbitri, tifosi e quant’altri.

E poco importa se, magari, ci sono migliaia di cittadini che possono anche simpatizzare per i giallorossi, ma vorrebbero portare un fiore ai loro cari subito dopo pranzo.

Perché non si può, lì nei pressi c’è prima di tutto uno “stadio sacro”, però ogni giorno che passa più inadeguato. In grado di bloccare quasi mezza città a ogni partita interna dell’Us ‘29.

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