Come vi abbiamo già più volte riferito, il cambio della Giunta che Nicola Fiorita avrebbe in animo di fare per accontentare il suo azionista di riferimento Antonello Talerico, e non solo, non comprende il coinvolgimento del Pd. Che semplicemente a Catanzaro non conta. O, meglio, non è autorevole. Perché sempre più appaltato, negli anni, a figure che a livello locale lo hanno reso una riserva di caccia. Una prestigiosa etichetta. Assai preziosa per trarne tutto l’utile possibile e immaginabile per se stessi, i propri familiari e i relativi immancabili galoppini. Il resto? Mezze figure per lo più. O anche figure intere. Ma quasi tutte addomesticabili. Risultato? Fiorita, dopo aver usato il partito di Elly Schlein per i suoi interessi, lo ha messo in un angolo. Tanto che, se fossero i Dem, il suo unico problema a quest’ora passerebbe ogni weekend estivo in una villa a Malibu. Tanto per quello che amministra o c’è, o non c’è, all’interno di Palazzo De Nobili fa lo stesso.
E i Dem del capoluogo?
E i Democrat? Vorrebbero un altro assessorato. Questa è, in soldoni. E ogni volta che vedono uno spiraglio, battono cassa (ci provano almeno), giocando sulla figura (politicamente ambigua) di Marina Mongiardo. La quale somiglia tanto alla famosa figlia della sora Camilla. Che tutti vogliono (Fiorita e proprio il Pd nella fattispecie), ma nessuno se la piglia. Comunque sia, però, il succo non è questo. È semmai, ribadiamo, che il Pd a Nick può fare il solletico. Perché ha appena 2 consiglieri a fronte di un’assessora (come non bastasse vicesindaca) e il presidente di una Partecipata di peso quale l’Amc. Ottimo e abbondante si sarebbe quindi detto un tempo di una buona pietanza servita a tavola. Ragion per cui quando qualcuno nel partito sembra… crederci, e si scalda, come nell’ultimo incontro, il sindaco gli fa seraficamente notare che la vicesindaca Giusi Iemma non ha certo il posto garantito per diritto divino. Anzi. Ergo: chi si deve calmare, subito si calma. Riportato nei ranghi da chi (magari leader di conventicole esterne al Pd) sapete quanto se ne fotte della componente di sinistra in Giunta?
Morale della favola
Alla luce di quanto fin qui detto, ecco allora evaporare la questione dell’asfittica componente di sinistra in Giunta. Peraltro richiamata dai Dem, tanto per ammantare di idealismo la pretesa di un’ulteriore poltrona. Che nessuno però gli darà. Mai. Perché per fare la voce grossa con successo (e non è comunque sicuro che accada nella vita) bisogna avere le… mani libere, essendo oltretutto disposti a fare grandi sacrifici in ossequio alla difesa dei propri principi. E se invece, come appunto nel caso specifico, la tutela di Iemma al pari della vittoria per la Juve “non è importante, ma è l’unica cosa che conta” per Nick i colloqui con i Dem saranno sempre “roba e lapuni e picu”. Teatrino, insomma. Che al massimo avrà come effetto collaterale per lo stesso Nick qualche dispettuccio in Aula o qualche vendetta mascherata sulla stampa. Nulla di più, nulla di meno. “Lapuni e picu”, appunto. Che non spostano una virgola.