Articolo tratto da Gds
E’ stato un dibattito ricco di spunti quello che si è tenuto questo pomeriggio nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili a Catanzaro. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del libro “Colpo allo Stato” (Falco Editore), scritto dal giornalista della Gazzetta del Sud, Antonio Ricchio, e in distribuzione da martedì 19 novembre in abbinata al quotidiano di via Bonino.
Protagonisti il governatore calabrese Roberto Occhiuto e l’ex presidente della Regione (con un passato da ministro degli Affari regionali) Agazio Loiero. I due, sollecitati dalle domande di Lino Morgante, direttore editoriale della “Gazzetta” e presidente della Ses, si sono confrontati sugli ultimi sviluppi del dibattito legato alla tanto discussa riforma, anche alla luce della recente pronuncia della Corte costituzionale. Al dibattito ha anche partecipato l’editore del libro, Michele Falco e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Nunzio Belcaro. Nel pubblico, anche Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, l’ex vicepresidente della Regione e autore della prefazione, Antonio Viscomi, e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Soluri.
E’ stato un dibattito ricco di spunti quello che si è tenuto questo pomeriggio nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili a Catanzaro. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del libro “Colpo allo Stato” (Falco Editore), scritto dal giornalista della Gazzetta del Sud, Antonio Ricchio, e in distribuzione da martedì 19 novembre in abbinata al quotidiano di via Bonino.
Protagonisti il governatore calabrese Roberto Occhiuto e l’ex presidente della Regione (con un passato da ministro degli Affari regionali) Agazio Loiero. I due, sollecitati dalle domande di Lino Morgante, direttore editoriale della “Gazzetta” e presidente della Ses, si sono confrontati sugli ultimi sviluppi del dibattito legato alla tanto discussa riforma, anche alla luce della recente pronuncia della Corte costituzionale.
Al dibattito ha anche partecipato l’editore del libro, Michele Falco e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Nunzio Belcaro. Nel pubblico, anche Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, l’ex vicepresidente della Regione e autore della prefazione, Antonio Viscomi, e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Soluri.
Al centro di tutto, come detto prima, il libro “Colpo allo Stato” incentrato sulle testimonianze di docenti universitari, giuristi, politici: coloro che hanno partecipato direttamente alla genesi della riforma e al suo ultimo miglio, al dibattito, allo studio che si è ingenerato, alla battaglia politica in essere. Il titolo è “forte” ma aderente alle preoccupazioni di tanti rispetto alle conseguenze che il regionalismo asimmetrico potrebbe portare con sé segnando la vita di ognuno di noi. Insomma, “Colpo allo Stato” è da considerarsi uno strumento completo per quanti ambiscano a voler comprendere gli enormi mutamenti che ci attendono sulla soglia di casa.
Occhiuto, a volte si sbatte andando troppi dritti
«Non ho mai sostenuto che questa legge spaccasse l’Italia, nè ho mai sostenuto di avere pregiudizi verso l’autonomia differenziata. Ho sempre sostenuto che l’autonomia differenziata doveva essere una parte, per quanto mi riguarda anche la parte meno importante, della legge Calderoli, perchè la legge Calderoli doveva attuare tutto il Titolo V della Costituzione.
Ad alcuni governatori interessava l’autonomia differenziata, a me interessava il superamento della spesa storica, il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e quindi dei diritti dei cittadini. Invece per mesi si è parlato solo di autonomia e i Lep sono rimasti sullo sfondo».
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del libro di Antonio Ricchio sull’autonomia differenziata.
«Io dicevo sempre ‘no money no party’ – ha proseguito Occhiuto – per dire che se non ci sono le risorse per i Lep l’autonomia da sola non si può fare. Ho invocato un supplemento di approfondimento nella mia parte politica, nel centrodestra, prima in solitudine, poi invece riscuotendo più adesioni di quelle che prevedevo. Ho chiesto che si facesse una moratoria. Sono molto soddisfatto del fatto che il mio partito, Forza Italia, con la voce autorevole di Tajani, abbia sposato la tesi che io sostenevo, cioè che non si potessero fare intese su alcune materie non Lep.
Però – ha aggiunto il presidente della Regione Calabria – la cosa più importante è che tutto quello che io dicevo lo ha affermato in maniera molto più autorevole di me la Corte Costituzionale».
Con riferimento alle ultime dichiarazioni del ministro Roberto Calderoli, per Occhiuto «la vicenda degli ultimi mesi dimostra che a volte quando la strada è impervia andare troppo dritti significa andare a sbattere».