Riceviamo e pubblichiamo. Foto Archivio
Lunedì scorso sarebbe stata inviata agli assessori del Comune di Catanzaro, tramite Pec, la convocazione della giunta comunale per il giorno successivo.
Tra i punti all’ordine del giorno, la richiesta di delibera sul Psc. Redatto e completato per la successiva approvazione del Consiglio.
La convocazione della Giunta sarebbe però stata annullata nella mattinata del giorno successivo, martedì 30 settembre, a poche ore dal suo svolgimento.
Ma, fin qui, nulla di strano. Una riunione saltata come tante altre, quindi dove sta il problema? In realtà starebbe nel fatto che la richiesta sarebbe partita dal vicesindaco, ma nel caso di specie assessore all’Urbanistica, Giusy Iemma che ha molto a cuore il varo del Psc e a breve vedremo perché.
Peccato, però, che questa convocazione di Giunta sarebbe stata sollecitata proprio da lei, la quale essendo candidata nella lista del Pd del Collegio Centro alle ormai imminentissime Regionali (del 5 e 6 ottobre) non aveva tuttavia titolo per sollecitarne la convocazione. Perché, si dice, che il sindaco Nicola Fiorita abbia sospeso fino alle elezioni tutti gli incarichi e le deleghe assegnate agli aspiranti membri dell’assise di Palazzo Campanella di sinistra.
Ma perché Iemma avrebbe tentato questo… blitz politico, proprio a ridosso del voto, sebbene il momentaneo stop impostole dalla sua condizione di candidato?
Semplice: il Psc è il suo… manifesto. In particolare adesso che, avendo chance ridotte al lumicino di essere eletta in Regione e avendone altrettanto poche il suo “governatore” potenziale Pasquale Tridico, vede le proprie prospettive restringersi “paurosamente”.
Forse con la sola magra prospettiva di fare il consigliere comunale d’opposizione nel 2027 o sperare in qualche altro siluro antiOcchiuto, stavolta, in grado di affondarlo definitivamente Al massimo questo, però. Altrimenti tra 18 mesi circa sarà game over per lei e per l’attualmente solido gruppo politico che rappresenta con Fabio Celia.
Ovvio, quindi, che tenga tantissimo al Psc, che le lascerebbe il dolce in bocca dei 5 anni passati al governo cittadino unitamente alla per lei fortunata quanto fortuita (ci mancherebbe altro!) coincidenza dell’assunzione al Comune a tempo indeterminato del fratello Andrea vincitore di concorso.
