Eugenio Attanasio con locandina Tony GaudioEugenio Attanasio con locandina Tony Gaudio

Riceviamo e pubblichiamo

Una grande soddisfazione per il lavoro della Cineteca della Calabria, che da molti anni opera per recuperare la memoria e l’identità culturale della nostra regione.

Nelle storie di Tony Gaudio e Nicholas Musuraca, che diventeranno un progetto internazionale tra Calabria e Stati Uniti,  infatti è rappresentato l’apporto degli italo-americani alla costruzione della più grande industria cinematografica del mondo.

Partiti da Cosenza come tanti emigrati del tempo, i fratelli Gaudio diventano titolari di numerosi brevetti e si affermano rapidamente come Direttori della Fotografia, prima a New York e poi ad Hollywood.

Emblematico il caso di Tony, che vince l’Oscar – è quindi calabrese il primo italiano ad ottenere il prestigiosissimo riconoscimento! – per “Avorio Nero” di Mervyn LeRoy nel 1937 e riceve quattro nomination nei successivi dieci anni. 

Ne hanno parlato Eugenio Attanasio e Mariarosaria Donato, presentando la pubblicazione edita dalla Cineteca della Calabria “Tony Gaudio cinematographer/Una storia ritrovata” al Film Fair delle “Giornate del Cinema Muto di Pordenone” condotto da Paolo Tosini.

L’elegante volume realizzato con la collaborazione di Antonio Renda per l’elaborazione delle immagini, Guglielmo Sirianni per la grafica e Raffaele Cardamone per i testi, raccoglie una serie di  articoli e foto pubblicati prevalentemente da e su Tony Gaudio sulla prestigiosa rivista American Cinematographer, organo dell’Associazione dei Direttori della Fotografia della quale fu socio, fondatore e anche presidente, a dimostrazione della grandezza del personaggio, ancora non del tutto conosciuto dal grande pubblico.

Unitamente a queste traduzioni, per accompagnare il lettore in questo percorso di scoperta e di riscoperta, sono stati abbinati i cineromanzi, alcuni originali, altri ricostruiti e restaurati, dei film più significativi nei quali Gaudio ha lavorato.

Sbarcati a New York nel 1906, Gaetano Antonio ed Eugenio iniziano a lavorare per alcune agenzie fotografiche, per poi approdare al mondo del cinema. Nel 1909 Tony realizza il suo primo film americano come autore della fotografia: Princess Nicotine; or, The Smoke Fairy, per la regia di James Stuart Blackton.

Insieme alla figura di Nicholas Musuraca, sono stati riscoperti con la mostra  Direttori della fotografia a Hollywoo/ La grande avventura in esposizione permanente all’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia , e che ora varcherà  l’oceano in collaborazione con le Università Americane e Calabresi.

Per Eugenio Attanasio: “L’invito al più importante Festival del cinema muto che esiste al mondo, testimonia la valenza culturale di un progetto che consta di un libro, una grande mostra ed una rassegna che circuita all’estero, promuovendo l’identità italiana ed un’immagine diversa della Calabria, regione che ha necessità di emendarsi dagli stereotipi.

La Cineteca opera per riscoprire storie cinematografiche significative come questa di Gaudio, quella di Nicholas Musuraca, di Francesco Misiano, di Corrado Alvaro sceneggiatore, spesso anche senza il sostegno delle istituzioni apposite perché non all’altezza di cogliere la reale portata di queste iniziative”.

“Noi produciamo – precisa il presidente Attanasio – progetti culturali di livello internazionale, in una regione abituata ad importare spettacoli, perché ha il complesso di Calimero vergognandosi della povertà, della storia, della tradizione.

Infatti la Calabria, fatta eccezione per pochi autori, viene raccontata sempre da sguardi alieni, dall’esterno.

La Cineteca fa un tipo di operazione inversa, sperando che insieme a noi si formino generazioni di registi, scrittori, poeti, artisti che sappiano invertire questa rotta, uscendo dai facili cliché che finora hanno condannato la Calabria.

È necessario però che le istituzioni sappiano cogliere queste istanze di cambiamento e sappiano riconoscere la valenza di quanto accade nei nostri territori, emancipandosi dal peso della politica”. 

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